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Le donne morte trovate in casa a Messina, prime risposte dall’autopsia ma occorrono altri esami

Al Papardo gli accertamenti sulle due donne trovate morte in casa. Previsto un nuovo sopralluogo nell’abitazione

L'ospedale Papardo di Messina

L’autopsia ha fornito le prime risposte ma occorrono ancora altre analisi tecniche e di laboratorio per avere un quadro chiaro. Concluso l’esame sulle salme delle due donne, madre e figlia, trovate senza vita, martedì scorso, nella loro abitazione all’Annunziata. I corpi di Piera Billè, 62 anni e della madre Tommasina Esposito, 89 anni, erano nella camera da letto dell’appartamento al complesso residenziale Garden House di via del Fante. La casa era in ordine e non c’erano segni di violenza o di una colluttazione. L’autopsia è stata eseguita dalla dottoressa Daniela Sapienza, il medico legale incaricato dalla Procura di chiarire le cause ed i tempi delle due morti. Un compito non facile, dal momento che i due corpi erano già in avanzato stato di decomposizione, per questo occorrono ancora altre esami per confermare le cause e la dinamica. Intanto oggi è previsto un nuovo sopralluogo nell’abitazione delle due donne. Ieri mattina il conferimento dell’incarico da parte del sostituto procuratore Giuseppe Adornato, il magistrato che cura l’inchiesta sulle due morti, subito dopo sono iniziate le autopsie sulle due salme nella camera mortuaria dell’ospedale Papardo.

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