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Emergenza idrica a Messina: nel giorno della Vara arrivano le 4 autobotti dalla provincia

Il sindaco Basile ringrazia i Comuni di Torregrotta, S. Piero Patti e Roccafiorita e rinnova l’appello «al senso di unione e di comunità». Oteri lo incalza: «Faccia realizzare i dissalatori promessi da Webuild»

«In questa giornata dedicata alla fede, vogliamo rinnovare il nostro senso di unione e comunità». Lo scrive e lo afferma il sindaco Federico Basile. L’evento più importante dell’anno, quello che richiama oltre centomila persone nelle strade del centro, cade in un momento particolare, non solo per Messina ma per tutta la Sicilia. Gli effetti dirompenti e feroci della siccità hanno inciso profondamente su usi e abitudini di migliaia di messinesi in questa rovente estate e l’Amministrazione comunale sa che oggi è richiesto uno sforzo non indifferente, per far sì che tutto vada per il verso giusto.
Ed è per questo che Basile ha rivolto «un sentito ringraziamento» ai Comuni di Torregrotta, Roccafiorita e San Piero Patti, «per la generosa disponibilità dimostrata nell'inviare quattro autobotti che, in occasione della giornata della Vara, andranno a supporto delle attività di sostegno e aiuto nelle zone della nostra città che stanno soffrendo la carenza idrica». Un aiuto che il Comune di Messina non dimenticherà. Oggi, infatti, le autobotti messe in campo dall’Amam saranno impegnate durante la processione della Vara, perché – come sottolinea il sindaco – «sono le uniche dotate di bocchettoni per il lavaggio delle strade». Ma il supporto delle autobotti dei Comuni di Torregrotta, Roccafiorita e San Piero Patti, «ci consentirà di non interferire nell’aiuto alle famiglie che stanno vivendo disagi a causa della mancanza d’acqua. A regime – insiste Basile – ci saranno in campo ben 14 mezzi per interventi coordinati dal “Coc”. L’attenzione dell’Amministrazione comunale nei confronti dei concittadini che stanno subendo i maggiori disagi, è massima».
E proprio in questa giornata straordinaria per Messina, il consigliere del Gruppo misto, Cosimo Oteri, “sferza” la Giunta Basile su un tema che potrebbe diventare dirimente nei prossimi mesi. «L'avvio dei primi cantieri del Ponte sullo Stretto si avvicina sempre di più – esordisce Oteri –, non possiamo farci trovare impreparati. Cominciamo a chiedere subito all’impresa Webuild i due dissalatori promessi». Mentre c’è chi definisce «opera idrovora» il temuto Ponte (e lo sloga più ricorrente del corteo dei No, sabato scorso, è stato proprio quello “Vogliamo l’acqua dal rubinetto, non il Ponte sullo Stretto”), Oteri ribalta il punto di vista. «All'inizio dei lavori mancano solo due passaggi: la replica della “Stretto di Messina” ai 239 quesiti posti dalla Commissione Via-Vas, prevista entro il 12 settembre, e il via libera del Cipess. Vista l'incapacità dimostrata da questa Amministrazione nella gestione dell'approvvigionamento idrico durante questa caldissima e arida estate e l'apparente inesistenza del Cda dell'Amam, sarebbe opportuno che il sindaco Basile si smarcasse dalle sconcertanti posizioni del suo “dante causa” De Luca ritornando al rispetto del programma per il quale è stato eletto (che prevede la costruzione del Ponte) e si attivasse nei confronti della Webuild. Tra chi vuole il Ponte, perché consapevole dei benefici che apporterà, e i nopontisti, c'è una fascia di indecisi che si convinceranno della necessità del collegamento stabile tra Sicilia ed Europa solo quando inizieranno i lavori delle opere connesse alla sua costruzione. La realizzazione del Ponte sullo Stretto è un'operazione seria, fattibile e sicuramente non anacronistica. Webuild ha dichiarato che i due dissalatori che utilizzerà durante la realizzazione dell'opera saranno poi donati alla città: bene, Basile si dia una svegliata e attivi un percorso sinergico che porti l'impresa a mettere nero su bianco la promessa dei due dissalatori».

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