Se la proroga è ormai confermata, seppur per un solo anno e non rinnovabile, il destino della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina rimane incerto.
Il via libera ad un ulteriore prolungamento dell’accordo di collaborazione tra l'Azienda sanitaria provinciale di Messina e l'Irccs Bambino Gesù, per il mantenimento delle attività del Centro cardiologico del Mediterraneo nel polo ospedaliero “San Vincenzo” di Taormina fino al 31 luglio 2025, non risolve infatti le incertezze sulla deroga chiesta dalla Regione per poter mantenere entrambe le Cardiochirurgie pediatriche operanti nel territorio regionale (Arnas Civico di Palermo e ospedale di Taormina).
Nel parere firmato dal direttore generale della Programmazione del Ministero della Salute, Amerigo Cicchetti, viene evidenziato come «la prevista centralizzazione a Palermo della Cardiochirurgia pediatrica risponda ai parametri previsti per bacini di utenza minimi in base al DM 70/2015 (una struttura ogni 4-6 milioni di abitanti) e ponga una struttura di offerta in prossimità della parte occidentale della Sicilia (province di Palermo, Trapani e Agrigento) che genera circa il 44% (dato 2022) della mobilità passiva per la chirurgia cardiaca pediatrica»: dunque considerando tutto il territorio siciliano, secondo il Ministero «ottimizza di circa il 6% i tempi di percorrenza dell’utenza residente che accede al ricovero cardiochirurgico in regione (considerando il dato storico 2022 dei ricoveri cardiochirurgici pediatrici in Sicilia per i residenti, la sede a Palermo abbatte i tempi di percorrenza rispetto alla sede di Taormina), con un efficientamento che arriva al 73% se limitato ai soli residenti della Sicilia occidentale».
Sempre da Roma, però, rilevano già criticità su questo percorso, che potrebbe generare «alcune potenziali criticità in termini di accessibilità degli utenti dalla Sicilia orientale (province di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa, che al momento rappresentano circa il 52% della casistica gestita sull’isola), per i quali i tempi di percorrenza rischierebbero di aumentare di circa il 137%».
Ad evidenziarlo è pure l’on. Antonio De Luca, capogruppo all’Ars del M5S e membro della Commissione Sanità: «Tutto questo creerà uno sbilanciamento a livello territoriale con evidenti criticità per gli utenti provenienti dalla Sicilia orientale - sottolinea - che attualmente rappresentano più della metà della casistica gestita sull’isola. Per loro i tempi di percorrenza rischierebbero di aumentare di oltre il doppio, con enormi disagi. Seguo da vicino le vicende e gli sviluppi relativi alla Cardiochirurgia pediatrica di Taormina e continuerò a battermi in prima linea per mantenere aperta questa eccellenza messinese - aggiunge il parlamentare - non possiamo far finta che la proroga ottenuta per 12 mesi sia un grande risultato, se si tratta soltanto di spostare in avanti il problema di affrontare pubblicamente il dramma della chiusura di questo reparto».
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