Le aree dove è previsto lo svincolo autostradale di Alì Terme rimangono a destinazione agricola con la possibilità di ospitare l’infrastruttura viaria e non vi è alcun obbligo di destinarle ad edilizia residenziale.
È quanto ha stabilito il Cga di Palermo, respingendo definitivamente il ricorso d’appello presentato da due cittadini, proprietari di due particelle di terreno in contrada Tiro a Segno, nella zona sud del paese, dove è prevista la realizzazione del nuovo svincolo dell’A18.
Già in primo grado, assistiti dagli avvocati, i ricorrenti avevano impugnato il Piano regolatore generale adottato dal commissario ad acta nel 2017 e approvato dalla Regione siciliana nel 2020, sostenendo l’illegittimità della destinazione agricola (E) impressa al loro fondo, ritenendola un “escamotage” per reiterare, eludendone gli oneri, un vincolo espropriativo del 2006 da tempo scaduto, finalizzato alla realizzazione dell’infrastruttura viaria sovracomunale.
In considerazione dell’elevato grado di sviluppo edilizio dell’area circostante, i Donati sostenevano che il terreno avrebbe dovuto essere classificato come zona B (residenziale) o B-C, con possibilità della sua utilizzazione a fini edilizi. Come il Tar, però, anche il Cga ha ritenuto infondato il ricorso contro il Comune di Alì Terme, difeso dall’avv. Renzo Briguglio, e l’assessorato regionale Territorio e Ambiente.
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