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Messina, parcheggio nelle strisce blu: un incubo per tanti automobilisti

Oggi è possibile pagare la sosta solo attraverso l’app o nelle tabaccherie, ma servono i parcometri

Stalli a pagamento

Parcheggiare l’auto nelle strisce blu, nell’era digitale, per molti non rappresenta un’opportunità ma un ostacolo a volte insormontabile. Nella nostra città, per esempio, un gesto quotidiano quale quello di lasciare in sosta il veicolo nelle zone a pagamento, se non si ha dimestichezza con le app, o si decide di farlo nelle prime ore del pomeriggio o nei giorni festivi, diventa un vero e proprio rompicapo.
Il pagamento della sosta, infatti, non è affidato ai parcometri ma alle app o alle tabaccherie che, però, non sono sempre aperte o non sempre offrono il servizio.
Nel primo caso quello che la tecnologia doveva far diventare più semplice è diventato più complicato perché il “percorso” da compiere per pagare utilizzando internet non è semplice. O, almeno, non lo è per tutti. In prima battuta, infatti, bisogna scaricare l’app sul telefono cellulare, quindi attivarla e procedere all’acquisto del tempo necessario per la sosta. Acquisto che però è possibile fare solo se sull’app si è prima avuto cura di accreditare – sempre utilizzando il telefono cellulare – le somme necessarie che saranno disponibili dopo aver, sempre attraverso il portatile, eseguito un’operazione bancaria per il trasferimento del denaro. Fatto ciò si deve attivare la “posizione” in modo che il sistema, localizzando il nostro apparecchio telefonico, individuerà dove ci troviamo e ci darà le diverse opzioni per scegliere il tipo di zona e la tariffa che ci dovrà essere addebitata (altra lezione, questa, da studiare con cura ndc). Quindi si potrà, finalmente, acquistare il “gratta e sosta” virtuale.
Discorso a parte, ma non meno complicato, merita l’acquisto in tabaccheria. Acquisto, anche in questo caso, virtuale perché l’Atm da tempo ha fatto sapere che i cartoncini da “grattare” non sono più in distribuzione e, quindi, bisognerà far tutto attraverso il computer dell’esercizio commerciale. E qui nascono i problemi. Non tutte le tabaccherie offrono il servizio, complice probabilmente anche il guadagno basso a loro riservato. Una volta trovata sarà necessario indicare all’operatore il numero di targa del veicolo. Operazione, questa, che però l’automobilista può fare solo dopo aver parcheggiato l’auto senza “grattino”, col pericolo di trovare una multa. Ma, nel caso della tabaccheria, il rischio è anche un altro: se la nostra necessità è parcheggiare quando l’esercizio più vicino è chiuso (primo pomeriggio, festivo o altro) l’unica opzione possibile sarà parcheggiare senza pagare e avventurarsi tra le vie cittadine per trovare un’altra tabaccheria aperta.
Problemi reali, insomma, che potrebbero essere superati installando i parcometri dove chiunque, senza problemi, può inserire il denaro necessario ed acquistare il tempo utile per la sosta. Una soluzione semplice, pratica, adatta a tutte le età, un tempo attiva in città ma ormai da anni abbandonata . Atm da tempo ha assicurato la reintroduzione del servizio che, però, ancora è solo ... virtuale visto che l’installazione sarebbe rallentata da alcuni problemi tecnici.
La collocazione dei parcometri è dovuta per semplificare la quotidianità di tutti ma, soprattutto, delle persone meno giovani o con poca familiarità verso le tecnologie. Non sempre, infatti, affidarsi alle app o ai computer è segno di apertura al futuro. La digitalizzazione ha portato molti vantaggi, ma ha anche creato nuove barriere per tante fasce della popolazione.
Diceva Henry Ford: «C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti».

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