Messina

Domenica 24 Novembre 2024

Presto altri cantieri al Policlinico di Messina. Cinque nuovi blocchi operatori

Cinque nuovi blocchi operatori in altrettanti reparti del Policlinico, per un totale di quasi 23 milioni di euro stanziati dall’Università. E un nuovo pronto soccorso ostetrico nel padiglione NI, per il quale si sta per passare alla fase operativa per far partire i cantieri. L’Ateneo interviene in modo deciso sulle infrastrutture della propria azienda ospedaliera e nell’ultima riunione prima di Ferragosto, quella di mercoledì scorso, il Cda presieduto dalla rettrice Giovanna Spatari ha dato il via libera all’avvio di una procedura di gara aperta suddivisa in cinque lotti, uno per ogni nuovo blocco operatorio, per un totale, appunto, di 22,9 milioni di euro. È un processo che parte da lontano, dal luglio 2022, quando rettore era Salvatore Cuzzocrea, quando venne deciso di presentare la richiesta di cofinanziamento per la realizzazione dei cinque nuovi blocchi chirurgici, con 15 sale complete di apparecchiature e locali accessori, oltre ad un’area da destinare a risonanza magnetica al piano seminterrato del padiglione E (i cui lavori sono stati avviati nel 2023 e si è già alla fase di collaudo). Nel marzo 2023 ecco il decreto ministeriale che “premia” l’Università di Messina, piazzandola in seconda posizione nella graduatoria nazionale su 19 interventi ammessi, per un finanziamento complessivo di quasi 15 milioni di euro. La parte rimanente viene coperta, per poco meno di 10 milioni, con riserve di bilancio dell’Ateneo. I lavori interesseranno una superficie totale di 3.420 metri quadrati e i blocchi operatori saranno destinati alle unità operative complesse di Chirurgia plastica, Oftalmologia, Otorino, Chirurgia generale ad indirizzo oncologico, Chirurgia generale d’urgenza, Urologia, Endoscopia digestiva, Chirurgia pediatrica, Ostetricia e Ginecologia, Neurochirurgia, Maxillo-facciale. «L’arricchimento della dotazione infrastrutturale e tecnico-scientifica che conseguirà all’intervento in questione – si legge nella relazione istruttoria sottoposta al Cda dell’Università – andrà a beneficio non solo della ricerca universitaria, ma anche della formazione di studenti e specializzandi di area medica afferenti ai tre dipartimenti coinvolti nell’intervento di ammodernamento (Medicina Clinica e Sperimentale, Patologia Umana dell’Adulto e dell’età evolutiva, Scienze Biomediche, Odontoiatriche e delle Immagini Morfologiche)».

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