Messina, la morte di Alberto in piscina a Vulcano: l’autopsia chiarirà le cause della tragedia
Era partito da Messina con tanto entusiasmo per trascorrere questi giorni di vacanza a Vulcano, l’isola che amava, e nel giro di poche ore è rientrato nella sua città privo di vita, all’interno di una bara trasportata da un carro funebre. Un destino crudele, maledetto, aggiungete voi altri aggettivi, quello che ha colpito Alberto De Domenico, ventidue anni appena, morto all’interno di una piscina mentre stava facendo il bagno. Un destino che si è accanito nei confronti di una famiglia perbene, il papà è apprezzato rappresentante, la mamma funzionario pubblico, che già cinque anni fa aveva dovuto piangere la morte di un’altra figlia, Aurora, scomparsa a seguito di un incidente stradale a Messina. Incidente avvenuto proprio nel mese di agosto e nel quale era rimasto coinvolto anche Alberto che dopo alcuni giorni di ricovero in ospedale, era riuscito a recuperare. Quella tragedia però lo aveva segnato, anche se lentamente stava cercando di ritornare ad una vita normale. E invece è accaduto l’irreparabile. Una disgrazia i cui aspetti dovranno essere chiariti. La Procura di Barcellona, guidata dal magistrato Giuseppe Verzera, informata dai carabinieri della locale stazione, dopo aver autorizzato il trasferimento della salma all’ospedale Papardo di Messina (avvenuto in nottata con una nave della Caronte&Tourist) ha disposto l’autopsia che sarà eseguita oggi dal prof. Alessio Asmundo. Solo l’esame autoptico potrà stabilire con esattezza le cause della morte del giovane che – sembrerebbe – non aveva mai avuto problemi di salute. L’inchiesta – affidata ai carabinieri della Compagnia di Milazzo –, dovrà anche accertare l’efficienza dei soccorsi.