La prima delibera è dell’1 febbraio 2023, quando il Cda di Atm istituisce «una apposita task force che sia responsabile della pianificazione, progettazione, attuazione e rendicontazione dei fondi extrabilancio europei, statali e regionali, assegnati ad Atm a vario titolo, con individuazione di un sistema premiante per obiettivi alle singole unità lavorative che ne faranno parte». La seconda è del 31 maggio, quando è sempre il Cda «ad autorizzare la valorizzazione mediante gratifica economica aggiuntiva annua, correlata a specifici obiettivi da raggiungere, per sei unità amministrative-operative, attribuendo per ognuno l’importo annuo lordo di 10 mila euro, liquidabile in dodici mensilità, revocabile in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, da rinnovare alla scadenza con accordo scritto ogni anno». Sono questi i due atti chiave dai quali è nato il caso dei premi ad personam in Atm, il cosiddetto “cerchio magico” dei fedelissimi del presidente Pippo Campagna e dei vertici aziendali, finito sotto la lente dei sindacati. Gli ambiti sono diversi, in base alle singole mansioni: dal numero dei chilometri percorsi dal parco gommato al potenziamento dei sistemi di videosorveglianza in azienda e nei parcheggi, dalla riduzione dei guasti del parco macchine ai piani di incentivi all’esodo per i “quasi” pensionandi, dall’attuazione dell’accordo integrativo alla campagna di comunicazione per la mobilità sostenibile.
Premialità che da sei sono diventate sette, per un totale di quasi 70 mila euro, e che in alcuni casi si sommano a promozioni e passaggi di livello (con aumenti di retribuzione) avvenuti nel giro di pochi anni. Incentivi sui quali i sindacati, che hanno analizzato i singoli documenti, tornano a intervenire, dopo le roventi sedute di commissione in consiglio comunale dedicate al tema. Lo fanno Fit Cisl e Orsa Trasporti (rispetto alle ultime uscite, mancano le firme di Uil e Cisal, qualcosa sta cambiando di nuovo nella geografia sindacale di Atm?), evidenziando che «dalla documentazione si evidenzia, oltre ad una impropria discrezionalità dell’azienda, anche una genericità degli obiettivi e il riconoscimento postumo di premi distribuiti a determinati soggetti per il raggiungimento di obiettivi non preventivamente stabiliti con le parti sociali e, ad oggi, non dettagliati e giustificati alla comunità con un trasparente report del bilancio costi-benefici».
Nel nuovo intervento dei segretari Lillo D’Amico ed Eligio Bercolli, una nota inviata nei giorni scorsi ai vertici di Atm e al sindaco Basile, Fit Cisl e Orsa precisano che «viste le recenti polemiche pretestuose, non ci opporremo mai a qualsivoglia aumento salariale, ma al contempo abbiamo il dovere statutario di garantire pari opportunità ed equità di trattamento all’intera platea dei lavoratori». Nessun pregiudizio nei confronti dei sette lavoratori interessati dai premi, «più semplicemente Fit Cisl e Orsa ritengono doveroso restare nell’ambito della legalità anche quando si tratta di riconoscere premi a vario titolo ai propri associati».
Viene fatto un esempio recentissimo: un verbale di accordo sottoscritto dieci giorni fa, il 30 luglio: quel giorno l’azienda, con quello che Cisl e Orsa definiscono «un inedito slancio di generosità», ha dichiarato di voler riconoscere ulteriori premialità pregresse ai lavoratori «per obiettivi non preventivamente stabiliti». Un incentivo una tantum di 70 euro per i grandi eventi, con effetto retrattivo da maggio, e un altro incentivo pari al doppio dello straordinario effettuato ogni mese, valido da giugno a settembre. Una mossa che, per i due sindacati, ha «l’intuibile secondo fine di coinvolgere le organizzazioni sindacali nel principio per cui l’azienda può decidere quali lavoratori premiare e quando premiarli».
Cisl e Orsa, «nonostante le gratifiche pregresse siano rivolte anche a tanti nostri associati, in coerenza con i principi qui esposti, dopo aver condiviso e sottoscritto incentivi programmati per superare la contingente carenza di personale, ci siamo responsabilmente dissociati da eventuali illeciti relativi alle premialità pregresse». Nell’ordine di servizio del 5 agosto l’azienda ha dichiarato che le premialità sono state concordate con tutti i sindacati, ma dal verbale di quella riunione emerge che Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa hanno solo preso atto della proposta, «non assumendosi alcuna responsabilità sull’impiego di denaro pubblico destinato a premialità pregresse prive di obiettivi concordati». Anche la Uil non ha concordato «sulla liceità della retroattività», mentre Filt Cgil e Ugl si sono dette favorevoli «esclusivamente per superare la fase emergenziale a garanzia del servizio essenziale».
D’Amico e Bercolli, però, precisano: «Tutto questo non significa, come si ventila per innescare guerre fra simili, che ci opponiamo alle gratifiche che Atm Spa ultimamente elargisce solo a determinati dipendenti. Fit Cisl e Corsa contestano unicamente l’eccessiva discrezionalità che innesca disparità fra lavoratori e pone seri dubbi sulla liceità di tali gratifiche mirate, che non possono essere avallate dal silenzio assenso delle sottoscritte organizzazioni sindacali»
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