«Non è nostra intenzione penalizzare i gestori dei locali, ma viviamo un disagio vero. Vogliamo solo che venga garantito il nostro sacrosanto diritto al riposo e alla tranquillità. Non riusciamo più a dormire, in alcuni casi è diventato impossibile anche leggere un libro o guardare la tv. Chiediamo solo che vengano rispettate le regole».
È lo sfogo dei residenti di Patti Marina, sul piede di guerra ormai da settimane per quella che loro stessi definiscono una «movida incontrollata». Ad esacerbare gli animi è la recente ordinanza firmata dal sindaco Gianluca Bonsignore, che ammette una deroga alle vigenti disposizioni in materia di emissioni sonore nelle serate dell’8, 10, 14, 15 e 16 agosto, consentendo ai locali di diffondere musica fino alle 3, oltre i volumi normalmente consentiti.
Il provvedimento del primo cittadino sarebbe solo la classica goccia che avrebbe fatto traboccare un vaso ormai colmo. Due giorni prima, infatti, i residenti avevano già presentato un esposto-denuncia alla Procura di Patti e firmato una petizione indirizzata al sindaco, al presidente del consiglio comunale, al Comando dei vigili urbani e alle forze dell’ordine (carabinieri, polizia e Finanza), sottolineando la «seria, grave e importante problematica» e chiedendo «risposte immediate».
Tra i firmatari sia cittadini residenti che domiciliati occasionali, ma anche proprietari di immobili e titolari di attività commerciali. «Quasi tutte le sere, ma in particolare venerdì, sabato e domenica, è diventato impossibile vivere e dormire a Patti Marina, a causa – riferiscono i firmatari della petizione – dei continui rumori provenienti dalla musica diffusa nei vari locali e nei lidi posti sul lungomare». Segnalati anche gravi episodi di schiamazzi notturni e inciviltà diffusa: «Sino a notte fonda – si legge ancora nel testo della petizione – la gente canta, urla, a volte litiga, vomita, urina per strada e davanti ai portoni delle abitazioni».
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