Il popolo dei "No ponte" torna in piazza per protestare contro la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. L’appuntamento è per sabato 10 agosto alle 18.30 a piazza Cairoli a Messina. Slogan della manifestazione «Vogliamo l’acqua dal rubinetto non il ponte sullo Stretto». Il corteo infatti è legato anche all’emergenza idrica che si vive a Messina cosi come in tutta la Sicilia.
«Avevano detto che questa sarebbe stata l’ultima estate senza cantieri in realtà questo non è avvenuto perché la governance del Ponte ha dovuto rimandare le date del cronoprogramma, per i cantieri ormai se ne parlerà nel 2025» dice Gino Sturniolo, attivista "No ponte" in occasione della presentazione della manifestazione a palazzo Zanca.
«In realtà - prosegue - hanno recuperato questo tempo per mettere in campo due provvedimenti: il decreto infrastrutture e il disegno di legge sulla sicurezza, da una parte si crea la novità del progetto spezzatino con la possibilità di produrre il progetto esecutivo per fasi e dall’altra la previsione dell’aumento delle pene per i reati legati alle lotte contro le grandi opere».
«La Stretto di Messina spa poteva essere liquidata ma non è stato fatto - conclude - inoltre questo corteo cade all’interno di una crisi idrica profonda, riteniamo clamoroso che in una città in queste condizioni si pensi di spendere 14 miliardi per un’opera che consideriamo inutile e dannosa».
La posizione del movimento universitari
Il movimento degli universitari no ponte aderisce al corteo “No ponte” di domani, 10 agosto. "Un corteo
pacifico con cui la cittadinanza messinese rivendica il sacrosanto diritto a prendere parte alle decisioni
che riguardano il proprio futuro, e si oppone ad un'opera pubblica tanto devastante quanto inutile,
imposta senza alcuna reale consultazione dei cittadini. Siccità, emergenza idrica, diritto alla salute
negato: il governo nazionale non dà risposte concrete a questi bisogni impellenti mentre il governo
regionale ha sottratto 2 miliardi dal fondo di coesione destinandoli al ponte, mettendo in secondo
piano i bisogni reali dei cittadini siciliani e al primo posto gli interessi delle grandi imprese. Con la
nostra adesione al corteo, intendiamo rivendicare il diritto di partecipare alle scelte che riguardano il
territorio e il suo sviluppo sostenibile. Di fronte all'ennesima forzatura del decreto infrastrutture che, in assenza di progetto esecutivo del ponte, prevede le opere spezzatino e contro il decreto bavaglio che criminalizza il dissenso e comprime la libertà di manifestazione, attraverseremo le strade della città per chiedere interventi rispettosi dell’ambiente, delle esigenze di sviluppo sostenibile e del diritto al futuro delle giovani generazioni. Contro il ricatto del ponte che subordina alla sua realizzazione opere necessarie e urgenti per la messa in sicurezza del territorio e per la corretta gestione del bene più prezioso, l'acqua per
tutti, saremo in piazza con comitati, associazioni, partiti e i cittadini tutti che hanno a cuore il bene
comune".
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