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Crisi idrica a Messina: De Luca e Basile: "Oltre il 55% dell'acqua si disperde, occorrono almeno 60 mln per riparare la vecchia rete"

L’incontro con la stampa si è tenuto nei pressi del serbatoio Gescal, a Gazzi, dove Siciliacque restituisce a Messina l’acqua che Messina, tramite la condotta di Fiumefreddo, consegna a Taormina

“Il problema idrico di Messina si può risolvere solo con altri 50-60 milioni di euro, per i quali noi abbiamo i progetti cantierabili. Ma la Regione per il tema dell’acqua di fatto ha solo 40-50 milioni per tutta la Sicilia, avendo dirottato i fondi Fsc su altro, a partire dal Ponte”. È politico l’attacco del sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, che stamattina, insieme al sindaco di Messina, Federico Basile, ha fatto il punto sul momento critico in città, ma anche sul tema emerso nei giorni scorsi sul “soccorso” a Taormina, regolato tramite una convenzione con Siciliacque.

L’incontro con la stampa si è tenuto nei pressi del serbatoio Gescal, a Gazzi, dove Siciliacque restituisce a Messina l’acqua che Messina, tramite la condotta di Fiumefreddo, consegna a Taormina. Con i tecnici dell’Amam è stata effettuata una misurazione dell’acqua in arrivo, in contemporanea coi tecnici di Asm a Taormina: mentre nella cittadina ionica arrivavano circa 12 litri al secondo dal Fiumefreddo, a Messina ne arrivavano 27 da Siciliacque.

Dato che, nell’arco della giornata, si equilibra fino ad arrivare ad una media, nel dare-avere, di 14-15 litri al secondo, per cui Messina, in sostanza, non perde un solo litro destinato a Taormina. I veri problemi sono altri, spiegati oggi in conferenza: la carenza idrica generale (un esempio, dalla Santissima arrivano oggi 75 litri al secondo contro i 190 litri al secondo di media annua) e la dispersione del 50-55% di acqua lungo le falle di una rete sulla quale si sta intervenendo (“abbiamo avuto finanziati 35 milioni di euro di progetti, ma ci servono altri 50-60 milioni, prima di noi per 40 anni non si è fatto un solo intervento”, la sintesi di De Luca e Basile), ma con tempi più lunghi rispetto ad un’urgenza che si sta cercando di tamponare col piano di razionamento a zone. Piano sul quale, invece, si farà un punto della situazione nei prossimi giorni.

 

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