Messina

Mercoledì 06 Novembre 2024

Il Policlinico di Messina avvia selezione interna per medici e sanitari Ep

Giuseppe Laccoto

“Finalmente si chiude una vicenda annosa e si rende giustizia alle aspettative di tanti professionisti che, in questi anni, hanno occupato posizioni di grande importanza strategica e garantito prestazioni mediche assistenziali di elevato profilo professionale”. E’ il commento del presidente della VI Commissione Salute all’ARS Giuseppe Laccoto al provvedimento assunto dal Direttore Generale del Policlinico “G. Martino” di Messina, Giorgio Giulio Santonocito, che, con una propria delibera, ha avviato la selezione interna per l’attribuzione della qualifica dirigenziale al personale medico EP (elevata professionalità). Nel giugno del 2023 l’ARS aveva approvato all’unanimità il disegno di legge presentato dall’on. Laccoto, che autorizzava i Commissari dei Policlinici ad avviare la selezione interna per l'attribuzione della qualifica dirigenziale al personale medico delle Aziende ospedaliere universitarie della Regione siciliana. Era stato lo stesso on. Laccoto ad adoperarsi per giungere ad una soluzione, dapprima convocando il Governo Regionale, i sindacati e il Commissario del Policlinico “G. Martino” e poi presentando e sostenendo in Commissione Salute il ddl. A conclusione del percorso è giunto, nell’agosto del 2023, il via libera dal Governo nazionale che non ha impugnato la legge approvata dall’Ars. Sono circa 150 i medici e sanitari EP del Policlinico di Messina interessati dal provvedimento del direttore generale. “Di fatto, questo provvedimento mette al riparo il Policlinico da una situazione che poteva mettere a repentaglio prestazioni sanitarie delicatissime come pronto soccorso, cardiologia, chirurgia, pediatria e diversi altri settori in cui questi medici hanno finora prestato servizio. E capiamo tutti che tipo di ricaduta poteva avere un tale scenario in un periodo storico come questo in cui la sanità pubblica si trova in difficoltà per carenza di medici – commenta l’on. Laccoto. Ritengo si tratti di una conclusione di buon senso che pone fine a una situazione di grave precarietà e incertezza, sfociata anche in controversie giudiziarie, e rappresenta un riconoscimento economico, giuridico e professionale a chi ha lavorato e continua a lavorare in prima linea in un settore molto delicato”.

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