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Messina, incubatore sociale e “sala storica”. La valorizzazione di Forte Ogliastri

Un incubatore urbano-sociale. Questo dovrà essere Forte Ogliastri, questo avrebbe dovuto essere da tempo, come era stato indicato nel Piano Urban (redatto vent’anni fa!), come era stato suggerito dall’assessorato regionale ai Beni culturali quando, nel febbraio di due anni fa, aveva autorizzato l’Agenzia del Demanio a concedere in uso al Comune l’intera struttura, seppur con alcuni “paletti”, dopo il protocollo d’intesa sottoscritto da Comune e Demanio l’estate precedente, il 28 giugno 2021. Adesso si passa – finalmente – alla fase esecutiva. L’accelerazione l’ha data l’assessore che si è sempre speso, anche da “non assessore”, per la valorizzazione delle fortificazioni messinesi, Enzo Caruso. Alla fine dello scorso anno – il 30 dicembre – era stato approvato il progetto di manutenzione di Forte Ogliastri per 250 mila euro. Ora c’è da pensare alla valorizzazione vera e propria della struttura e, quindi, alla gestione.
Per alcune aree specifiche, l’Amministrazione pensa di coinvolgere in futuro, come già fatto per altri spazi pubblici della città, la Messina Social City, mentre si agirà con avviso pubblico per la concessione gratuita di quattro sale interne al forte, «da utilizzare come sede di altrettanti organismi provinciali di associazioni del terzo settore, senza fini di lucro», si legge nell’atto approvato in Giunta nei giorni scorsi.
Tre i requisiti principali che il Comune richiederà a garanzia: dovranno esser espressione locale di associazioni riconosciute in ambito nazionale; le stesse associazioni devono operare in un ambito tra educazione giovanile, innovazione sociale, educazione ambientale, sportiva non agonistica; dovranno garantire «il supporto alla gestione e manutenzione degli spazi comuni (interni ed esterni), prevedendo delle turnazioni e il coinvolgimento attivo dei propri associati, nell’ambito del volontariato, l’apertura quotidiana del Forte, la pulizia ordinaria della sala assegnata in uso e la co-gestione degli spazi comuni (sale riunioni, cappella, ambienti catering, piazza d’armi, teatro all’aperto, terrazza panoramica, parco giochi per bambini, parco circostante, servizi igienici) con quanti chiederanno in uso temporaneo il Forte per attività culturali, sociali, sportive e ricreative, consone alla destinazione di “incubatore urbano-sociale”».
Gli spazi comuni, infatti, rimarranno a disposizione gratuita di enti e associazioni del terzo settore, che però dovranno sottoscrivere il disciplinare d’uso che verrà stilato sia dal Comune che dal soggetto che gestirà il forte.
Con un avviso a parte, invece, verrà affidato la cosiddetta “Caponiera”, struttura in muratura che si affaccia sul fossato e che, secondo Palazzo Zanca, si presta ad ospitare una sala storica «per la narrazione della costruzione del forte e del sistema difensivo dello Stretto di cui faceva parte, e del capitano Vittorio Bottego, naturalista ed esploratore in Africa a cui il Forte Ogliastri fu intitolato». Dovrà essere individuata, per questo specifico utilizzo, un’associazione culturale «che abbia come finalità la conservazione e la tutela della memoria storica».

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