Due infrastrutture e due diversi tempi di realizzazione. I lavori del nuovo ponte Termini, lungo 203 metri lineari, iniziati con l’allestimento del cantiere nel luglio dello scorso anno, sono quasi al traguardo. La fine dei lavori è prevista per il prossimo 19 agosto, anche se quasi sicuramente sarà necessaria una breve proroga. Infatti, il nuovo impalcato con travi reticolari d’acciaio, che permetterà l’ampliamento in larghezza del viadotto, è stato già predisposto e si attende solo la gettata finale del calcestruzzo al quale sarà sovrapposto l’asfalto. Così come sono state già realizzate le due teste in cemento armato sulle altrettante sponde che garantiranno un più ampio innesto dell’opera varia sul tratto della strada statale 113 interrotta al transito da oltre un anno. I piloni hanno anch’essi un’anima d’acciaio, in quanto i primi interventi hanno riguardato l’inserimento di micropali e profilati di acciaio per rendere stabile e sicuro lo stesso impalcato che poggia sulle pile rinforzate, mantenendo l’originario impatto visivo. Infatti, il viadotto manterrà le attuali caratteristiche architettoniche, con i suoi 13 archi a tutto sesto. Come spiegato dai tecnici dell’Anas, è stata utilizzata analoga tecnica impiegata nel 2003 nella ristrutturazione del ponte sul Niceto. La scelta ha anche consentito di ridurre all’essenziale l’occupazione di aree nel torrente. Inoltre, inizialmente l’Anas, proprietaria della struttura viaria e stazione appaltante per un importo contrattuale di 3.045.073,44 euro, aveva comunicato che la durata complessiva dei lavori era prevista in 540 giorni, per la necessità di dover effettuare la “parzializzazione del traffico a senso unico alternato”, regolato da impianto semaforico per una durata complessiva di 180 giorni e la “chiusura totale della Ss 113 nel tratto interessato per una durata di 360 giorni”. Così non è stato, in quanto i sindaci dei Comuni di Barcellona, Pinuccio Calabrò, e di Terme Vigliatore, Bartolo Cipriano, si sono battuti per una viabilità alternativa da realizzare in loco, ottenendo dall’Autorità di bacino l’autorizzazione – condizionata da prescrizioni – per la realizzazione di due by-pass, uno per ogni senso di marcia. Bretelle messe in piedi in tempi rapidi, che hanno consentito di alleviare i disagi degli automobilisti. Un sistema che ha funzionato e continua a funzionare. Adesso, subito dopo la pausa feriale, si attende la riapertura del ponte Termini, che consente l’attraversamento del torrente Patrì. Sul versante opposto, lungo le sponde del torrente Mela, i lavori per l’omonimo ponte formato da quattro campate languono. I ritmi sono lenti e ancora si lavora al rivestimento con lastre di pietra delle quattro pile su cui poggiava l’impalcato deteriorato in cemento armato. Le 4 pile sono state consolidate con micropali e per la rifinitura delle stesse le maestranze sono al lavoro. La struttura viaria del ponte Mela è di proprietà della Città metropolitana di Messina, anche se a svolgere le funzioni di stazione appaltante e direzione dei lavori è stato incaricato il Genio civile di Messina, in quanto l’ex Provincia, in un tavolo tecnico con l'ex assessore regionale ai Lavori pubblici Marco Falcone, aveva invocato l’aiuto del Genio civile perché oltre alla mancanza del bilancio l’Ente non aveva le necessarie risorse interne per poter completare la progettazione definitiva. Il progetto per il ponte Mela non ha nulla di innovativo: sono state scelte travi in cemento armato e lo scorso 29 aprile, a seguito di un tavolo tecnico in Prefettura, è emerso che le travi prefabbricate – ben quattro campate – necessarie per la ricostruzione del viadotto sul Mela che dovevano essere collocate sopra i piloni per i quali si stanno eseguendo le rifiniture, non potranno essere trasportate – come trasporto eccezionale – sull'A20, che allo stato attuale ha viadotti in corso di manutenzione, non idonei a trasportare simili carichi in sicurezza. Infatti, è stata adottata una perizia di variante, con un supplemento di costo di 300mila euro con la quale sono state previste travi con una sezione inferiore e in numero maggiore per collocarle sulle 4 pile, una volta ultimate le rifiniture delle stesse. Ciò ha fatto slittare i termini di consegna fissati per il 5 settembre a data da destinarsi. L’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Barcellona, Giuseppe Benvegna, già designato vicesindaco, la prossima settimana solleciterà un incontro con i vertici del Genio civile per l’accelerazione e l’incremento dei turni di lavoro, già più volte richiesti. Tuttavia, allo stato attuale, non fissata nessuna nuova data che sancisca il termine dei lavori che durano da quasi tre anni.