Messina

Mercoledì 06 Novembre 2024

Messina, Parco Aldo Moro: finita la bonifica, la richiesta di dissequestro

Sono trascorsi 45 giorni dalla chiusura del parco Aldo Moro. Un avvenimento che ha scosso la città che aveva appena iniziato ad innamorarsi di quello spazio così nuovo nella sua “tradizione”. Adesso qualcosa si muove nell’ottica della riapertura dell’area che il Comune ha restituito alla città dopo un accordo con l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che ne è il proprietario. Una gestione comune vincolata all’apertura al pubblico che aveva gradito eccome. Ci sono due relazioni che sono state preparate per provare a riportare ad uno stato di sicurezza assoluta il parco: una dell’Asp e una della Messina Servizi. Come si ricorderà il sequestro dell’area avvenne dopo il rinvenimento di alcuni porzioni di materiale di cemento amianto nella scarpata che “guarda” la via Palermo. Un luogo inaccessibile al pubblico, ma in vista. Altro motivo del sequestro è legato alla presenza sempre di cemento amianto nelle prese d’aria del tetto della stanza del sismografo sotterraneo dell’istituto. Alla luce di tutto questo, sia l’Ingv che il Comune si sono attivati per la bonifica che è stata portata termine nei giorni scorsi. Sulla scorta di un ulteriore sopralluogo del dipartimento di prevenzione Spresal, l’Asp ha potuto constatare come tutte le parti di cemento amianto erano state rimosse attraverso la bonifica dell’area. Tuttavia ha rilasciato una serie di prescrizioni in ottica riapertura: alcune legate al ritrovamento dell’amianto, altre ad altri motivi di sicurezza. In particolare la responsabile dell’Unità ha notato il pessimo stato di conservazione di alcuni ruderi all’ingresso del parco che devono essere resi inaccessibili al pubblico perché pericolosi. Off limits deve essere anche il tetto del sismografo, il punto cioè in cui c’erano le prese d’aria con parti in cemento amianto. Ma deve essere inaccessibile anche la galleria sotterranea che porta alla stanza del sismografo. Per quanto riguarda invece il tema dell’amianto, la prescrizione è quella di osservare una rigida procedura in caso di prossimi scavi o di rimozione del tappeto erboso, operazioni che potrebbero portare alla luce frammenti di materiale pericoloso. Tutto il personale addetto dovrà osservarla in caso di lavorazioni di quel genere. Messina Servizi a sua volta ha relazionato sulla bonifica effettuata nella scarpata e sulla messa in sicurezza delle aree inibite dall’Asp. Tutto questo incartamento adesso è destinato alla Procura. Il Comune, infatti, alla luce della bonifica e dei lavori, vuole chiedere il dissequestro dell’area e voltare pagina rispetto ad una chiusura che non ci voleva.

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