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Roccavaldina, il vitello non sfilerà più alla festa patronale: l'Oipa vince la battaglia contro il sacrificio degli animali

Il vitello non sarà esibito alla festa di San Nicola: ad annunciarlo è il Sindaco di Roccavaldina Salvatore Visalli. La decisione a seguito dell'istanza dell’Ufficio legale dell’Organizzazione internazionale protezione animali e della richiesta di tanti cittadini che hanno scritto direttamente a Visalli, il quale inizialmente aveva dichiarato che “il vitello, se le condizioni lo avessero consentito, accompagnato da personale di supporto, avrebbe percorso un tragitto di circa 200 metri e per una durata di massima di trenta minuti”.
L'Oipa lo scorso 18 luglio aveva chiesto che “l'eventuale programmazione della festa possa essere adeguata alla sensibilità dominante, mediante l'utilizzo di una statua o di un mezzo non animale, al fine di rispettare la tradizione popolare, ma in un'ottica moderna”.
Visalli nella sua comunicazione, ricorda come le foto e i video circolati in questi giorni sul web, e che tanto sconcerto hanno suscitato, risalgano all’ultima edizione del 2011. Si dichiara soddisfatta l‘associazione e per la decisione del Sindaco di "rinunciare completamente all’uso del vitello in una festa tradizionale ormai non al passo con i tempi, dove la tutela degli animali è tutelata anche dall’articolo 9 della Costituzione". "Bene, non possiamo che essere contenti", ha commentato la coordinatrice delle guardie zoofile dell’Oipa della Sicilia, Ornella Speciale, "anche se vorrei ricordare al Sindaco che la legge 189, che ha introdotto una serie reati inseriti nel Codice penale tra cui quelli che puniscono l’uccisione, il maltrattamento di animali e il loro utilizzo per manifestazioni o spettacoli che comportano sevizie o strazi, risale al 2004 e che, pertanto, nel 2011 tale legge, così come altre norme a tutela degli animali, erano allora già vigenti».

L’associazione auspica che venga eliminato l’uso di animali in feste, sagre e fiere, senza che ci sia più bisogno di richieste in tal senso dell’opinione pubblica e delle associazioni protezionistiche.

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