Messina

Mercoledì 27 Novembre 2024

Messina, viadotto Ritiro: appuntamento al 30 luglio

Teniamo tutti le dita incrociate. Tutto lascia pensare che sia la volta buona per l’apertura integrale del viadotto Ritiro. Si scioglierà un nodo che ha stretto la viabilità cittadina e di un intero quadrante dell’isola dal 2012. L’obiettivo fissato dal Consorzio autostrade resta quello dell’apertura della carreggiata lato monte il 30 o al massimo il 31 luglio. Una data sulla quale si sbilanciano un po’ tutti anche in contrada Scoppo dopo gli esiti delle ultime verifiche avvenute sul viadotto sul quale si lavora, concretamente dal novembre del 2017. Infatti nell’ultimo fine settimana si è svolta la seconda e ultima fase delle prove di carico che erano state avviate ad inizio mese. Una “replay” per approfondire alcuni dati che erano già stati cristallizzati nella prima tornata. Sono state effettuate prove di carico dinamiche, visto che il viadotto è stato sottoposto a vibrazioni attraverso le quali è stato verificato lo spettro delle oscillazioni. A tutti i test ha partecipato il collaudatore che avrà l’ultima parola sull’apertura della carreggiata che conduce verso Messina. È lui stesso a coordinare le prove di collaudo, proprio per avere tutte le risposte utili in tempi ristretti e poter dare il definitivo semaforo verde. L’ottimismo sul rispetto dell’obiettivo lontano, a questo punto, meno di due settimane, proviene proprio dall’esito dei primi test strutturali sull’opera. «I dati, per fortuna, – dice il direttore dei lavori Pietro Certo – sono in linea con le attese progettuali e confermano la bontà del lavoro e dei materiali utilizzati». Una formula tecnica che conferma che, in linea di massima, non ci dovrebbero essere sorprese in vista del certificato di collaudo. Prima, dovrà essere lo stesso direttore dei lavori a rilasciare la relazione a struttura ultimata. Altro documento fondamentale per il via libera definitivo. Ma prima della sospirata apertura al traffico, la città, gli automobilisti, armati di pazienza infinita, dovranno sorbirsi un’ultima sofferenza. Si tratta della chiusura per una settimana circa dell’uscita di Boccetta per chi proviene da Villafranca. Le date, salvo cambiamenti dell’ultimo istante sono quelle che vanno dal 23 al 29 di luglio, da lunedì a lunedì. In quei giorni, immediatamente precedenti all’apertura completa del viadotto Ritiro, dovrà essere “smontata” la pista realizzata proprio a Boccetta per consentire alle auto che utilizzavano la corsia di marcia nella carreggiata opposta di poter utilizzare lo svincolo in uscita. Quel nastro di asfalto taglia la carreggiata direzione Catania e quindi deve essere demolito per riportare tutto alla normalità. Ulteriore segnale che l’incubo del Ritiro sia finito. Ma per fare questo lavoro servono appunto sei o sette giorni. Durante i quali chi arriva da Villafranca non avrà la possibilità di utilizzare lo svincolo di Giostra ( e questo è così oramai da diversi mesi) ma anche quello di Boccetta. Il traffico in uscita dalla tangenziale per tutta la zona centro nord, dunque, sarà deviata su Messina Centro. Un carico non indifferente per uno svincolo che ha alcuni colli di bottiglia all’altezza di via Santa Marta e più giù all’altezza dell’ospedale Piemonte. Da Messina Centro passeranno i pendolari che lavorano negli uffici del centro ma anche tutto il traffico diretto agli imbarcaderi e questo potrebbe rendere più convulsa del solito la mobilità sulla via La Farina o sulla Cortina del porto. Un servizio specifico della Municipale potrebbe aiutare a evitare che ci possano essere degli incolonnamenti insostenibili. Sono in dirittura d’arrivo anche i contemporanei lavori nella galleria Telegrafo. Quelli per i quali ogni notte fra Rometta e Boccetta il traffico è interrotto fra le 22 e le sei del giorno successivo. Anche in questo caso i tempi di completamento della lavorazione sulla calotta e agli impianti è in linea con la programmazione e si concluderà il 25 luglio per avere tutto quel tratto di tangenziale, alla vigilia dell’esodo estivo, con due corsie disponibili. Teniamo tutti le dita incrociate.

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