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Ex discarica di Mazzarrà, il percolato è un incubo: l’appello urgente agli uffici regionali

A 21 giorni dal pericoloso rogo si invocano ed attendono interventi significativi. Vitarelli: «Serve qualcuno con l’elmetto che studi i problemi pratici»

Sono passati ben 21 giorni dall’immane rogo che ha devastato mezza discarica di contrada Zuppà e sul posto si attende ancora che arrivi un funzionario del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti per constatare lo stato dei luoghi e decidere il da farsi.
È questa l’amara constatazione che fa l’avvocato Angelo Vitarelli, curatore fallimentare della Tirrenoambiente. Un’assenza delle istituzioni regionali più volte evidenziata in queste settimane anche dal sindaco di Mazzarrà, Carmelo Pietrafitta e dai sindaci di Furnari, Felice Germanò e Terme Vigliatore, Bartolo Cipriano. «Sono passati venti giorni –commenta Vitarelli – e non ho ricevuto dalla Regione, dall’Aassessorato all’Energia, e in particolare dal Dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti alcuna comunicazione che riguardi dell’incendio. Ho ricevuto comunicazioni che riguardano l’appalto del quale sono il soggetto attuatore (lo smaltimento del percolato, ndr), ma non l’incendio. Incendio che, come riportato dalla Gazzetta nei giorni scorsi, ancora continua ad ardere sotto la massa dei rifiuti, richiedendo nuovi interventi o della forestale o dei vigili del fuoco, che avevano dichiarato finita l’emergenza lo scorso 6 luglio, senza però che – sottolinea – la direzione delle operazioni e la vigilanza sul sito sia stata affidata ad altro ente. Lasciando il cerino in mano a soggetti non dotati delle necessarie competenze e risorse economiche.

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