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Acqua a Messina, Basile vuole nuove regole: crescono le richieste di autobotti

Domani in prefettura un incontro per pianificare nuove misure contro la crisi idrica. «La Regione riveda le quote riservate all’irrigazione, agli agricoltori i rimborsi, ma la gente cosa beve?». La mappa delle zone “assetate”

“Per discutere dell'emergenza idrica, con particolare attenzione agli usi idropotabili e irrigui, ho chiesto al prefetto di Messina Cosima Di Stani di convocare una riunione tecnica per martedì”. Il sindaco (anche metropolitano) Basile, come aveva già fatto una quarantina di giorni fa, chiama in causa il Governo, attraverso la prefettura per provare (è proprio il caso di dire) a muovere le acque nella delicata gestione della crisi idrica. « Non solo cittadina» sottolinea. «Vogliamo fare chiarezza su alcuni aspetti, in particolare – prosegue Basile – chiediamo che venga garantita un'equa distribuzione delle risorse idriche, assicurando l'uso idropotabile, come previsto tra l'altro dalle disposizioni regionali. Oltre alla cabina di regia regionale al tavolo è stata invitata la società Siciliacque per fornire un quadro generale proprio in merito al sistema di equa distribuzione relativo all'acquedotto dell'Alcantara».

Basile, nonostante Messina non sia in condizioni di generale criticità, vorrebbe avere la possibilità di “arricchire” le fonti di approvvigionamento per la città. E allora si è rivolto a Siciliacque per comprare uno “stock” da immettere direttamente in rete. La risposta è stata che non ci fosse acqua disponibile. Anche perché una quota della disponibilità totale è destinata all’agricoltura per l’irrigazione. «Non parlo solo per Messina ma per tutto il territorio – dice –, credo che sia arrivato il momento di rivedere le quote irrigue per poter sostenere quella idropotabile. Sono scelte politiche su come gestire quel poco che c’è e non può essere un sindaco a prendere certe decisioni, ma la Regione. D’altro canto se ci sono i voucher, con i rimborsi per agricoltori, una soluzione, pur estrema è stata trovata. Ma ai cittadini cosa diamo da bere?».

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