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Messina: droga a Camaro, l'accusa chiede otto condanne pesanti

La pena più alta, 20 anni, sollecitata per Claudio Costantino, già a processo come autore del duplice omicidio Portogallo-Cannavò avvenuto nel rione nel gennaio del 2022

Condanne parecchio pesanti. Le ha chieste l'accusa in apertura dell’udienza preliminare con il rito abbreviato davanti al gup Salvatore Pugliese per l’inchiesta sul giro di droga a Camaro che è nata all’indomani del duplice omicidio avvenuto nel rione agli inizi del 2022. Un'inchiesta gestita a suo tempo con la Squadra Mobile dai pm della Dda Antonella Fradà e Roberto Conte e dal collega della Procura Marco Accolla.

Sono imputati in otto in questa tranche: Claudio Costantino, attualmente sotto processo anche come autore del duplice omicidio di Camaro San Luigi, e poi la compagna Alessandra Patti, quindi Francesco Amante, Francesco Ferrante, Francesco Genovese, Giuseppe Genovese, Albino Misiti e il calabrese Giuseppe Saffioti, originario di Cinquefrondi in provincia di Reggio Calabria. Sono assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro, Filippo Pagano, Carlo Taormina, Giuseppe Bonavita, Domenico Andrè, Tino Celi e Francesco Collia del Foro di Palmi.

I tre pm hanno richiesto al gup Pugliese la condanna di Costantino a 20 anni di reclusione, e per la compagna Alessandra Patti, che secondo l'accusa gestiva il traffico di droga dall'esterno dopo la carcerazione di Costantino, hanno sollecitato la pena di 9 anni e 3 mesi di reclusione. Poi per tutti gli altri imputati i pm hanno richiesto condanne dai 17 ai 3 anni di reclusione, a seconda del ruolo ricoperto nel gruppo secondo le risultanze dell'indagine della Squadra Mobile.

Le indagini su questo giro di droga sono state avviate a seguito del duplice omicidio di Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò, avvenuto il 2 gennaio 2022 in via Eduardo Morabito, nel rione di Camaro. Per questo duplice omicidio Claudio Costantino, rintracciato a Rosarno dopo tre mesi di latitanza, è attualmente sotto processo.

In quel periodo sono state disposte una serie di intercettazioni telefoniche che hanno permesso di scoprire un gruppo operante nel rione di Camaro, dedito allo spaccio di cocaina, marijuana e crack. Una rete dello spaccio che, secondo gli investigatori, aveva contatti in Calabria per rifornirsi della sostanza stupefacente.

Dopo l'intervento dell'accusa sono intervenuti i difensori di Costantino e della compagna, l'avvocato Filippo Pagano e il prof. Carlo Taormina, quindi l’avvocato Salvatore Silvestro, che assiste i due Genovese, e l'avvocato Giuseppe Bonavita. Il resto delle arringhe verranno esplicate il prossimo 27 settembre, data di rinvio dell'udienza. A settembre il gup Pugliese farà conoscere la sua decisione anche su un'altra questione, sollevata in aula dall'avvocato Filippo Pagano, ovvero una eccezione di incompetenza territoriale con la contestuale trasmissione degli atti al tribunale di Reggio Calabria, questo perché - ha sostenuto il legale -, il traffico di droga cristallizzato dalle indagini e dalle intercettazioni durante la latitanza di Costantino è avvenuto in Calabria, ed anche i rifornimenti dello stupefacente da parte dei componenti del gruppo di Camaro. Su questa istanza il gup Pugliese per il momento si è riservata la decisione.

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