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Messina, nel giorno della festa Bordonaro si stringe alla famiglia Arigò

Al posto dei botti, ad annunciare l’uscita della Madonna delle Grazie dalla chiesa matrice di Bordonaro, c’è stato un lungo momento di preghiera seguito dal suono delle campane. Una festa a metà come si è detto più volte in questi giorni per la comunità della vallata – già provata dalle gravi condizioni in cui versava una ragazza della parrocchia Alessia Gugliandolo – che a seguito dell’esplosione della fabbrica della famiglia Arigò ha scelto un modo diverso di vivere il tradizionale giorno dedicato alla patrona. Una festa a metà ma non per questo meno sontuosa: ad abbellire il simulacro della Madonna, assieme ai fiori, c’erano gli sguardi della gente, dei devoti, dei portatori, di quanti si sono messi in cammino con lei per implorare o rendere grazie. E la grazia c’è stata perché Alessia è uscita dal coma dopo giorni e questo per tutti gli abitanti di Bordonaro è stato il miracolo della Vergine. Nessun fuoco dunque all’uscita del simulacro né al rientro, ma il calore di un popolo che, in questo giorno più che mai, si è sentito famiglia di famiglie. Lo ha detto il parroco padre Severin, fortemente legato ai suoi figli, lo ha sottolineato la presenza delle varie realtà parrocchiali – la storica e gloriosa Confraternita, i gruppi di preghiera, i catechisti –, delle autorità, della band “Il Resto d’Israele” che ha animato la messa, della banda di Santo Stefano Briga che ha accompagnato quel lungo cammino di passi e preghiere. Prima della partenza il sacerdote ha voluto affidare a Maria Giovanni Arigò, la madre, la sorella, «affinchè sentano di non essere soli in questo momento di grandissima prova».

A celebrare la Madonna delle Grazie è stata anche la comunità di Giampilieri superiore: è stato il parroco don Andrea Di Paola a guidare il corteo al quale si sono uniti gli abitanti della vallata, i giovani dell’associazione Giampilieri 2.0, il Comitato festa. Una devozione nel segno della bellezza, esaltata dai tratti dell’imponente statua, avvolta nel suo manto di velluto blu sul quale risplendono gli ori ex voto che adornano un meraviglioso decoro, scesa a spalla dal santuario in cima al paese attraverso 300 scalini sabato sera.
Domenica di celebrazioni per la comunità parrocchiale dei Padri camilliani che hanno ricordato il patrono, San Camillo De Lellis, portando in processione il simulacro. Anche per loro la scelta di rinunciare ai botti, in segno di rispetto a Giovanni Arigò, che avrebbe dovuto abbellire, con i suoi giochi pirotecnici, sia questa che la festa di Bordonaro. Al posto dei fuochi, la comunità parrocchiale guidata da padre Hubert Goudjinou, ha scelto un momento di preghiera.

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