Messina

Sabato 05 Ottobre 2024

Messina, esplosione al villaggio Santo: si spera in un miracolo per Giovanni Arigò

Sono gravissime ma stazionarie le condizioni di Giovanni Arigò, 42 anni, rimasto ferito nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio al villaggio Santo. L’uomo è ricoverato al centro grandi ustionati di Genova dove era stato trasferito d’urgenza dopo essere stato portato al Policlinico universitario per le prime cure. A seguito della tremenda esplosione avvenuta stava lavorando in un laboratorio nella fabbrica di fuochi d’artificio di famiglia, ha riportato ustioni e traumi molto gravi. L’uomo ha riportato ustioni nel 90 per cento del corpo. L’uomo è monitorato costantemente dai medici ed è tenuto in coma farmacologico, resta in pericolo di vita. Oltre ad aver riportato ustioni in gran parte del corpo, ha riportato anche traumi alla colonna vertebrale e alle gambe. «È arrivato giovedì sera, intorno alle 22,30 in condizioni molto gravi, ha ustioni di terzo grado in quasi la totalità del corpo, è gravissimo ma stabile. È tenuto sotto controllo costantemente, molto importanti saranno le prossime ore ma il quadro è preoccupante, certo si tratta di una persona giovane, importanti saranno le prossime ore » dice Giuseppe Perniciaro, direttore del centro grandi ustionati di Genova, Villa Scassi che spiga che sono state fatte tutte le terapie di rianimazione necessarie. «In casi come questo - aggiunge- si procede con il lavaggio del sangue e continue trasfusioni, in questa fase il paziente viene idratato continuamente». Giovanni Arigò è arrivato al centro grandi ustionati di Genova a bordo di un aereo militare da Catania, un volo organizzato dalla prefettura di Messina. È stato trasferito nel centro ligure non essendo stato trovato un posto letto nel meridione per un caso così grave. Sono rimaste invece in Sicilia, e sono in condizioni meno critiche, la madre e la sorella del quarantaduenne che, secondo quanto è stato ricostruito, erano corse a soccorrerlo subito dopo la tremenda esplosione in una delle “casematte” della fabbrica. Entrambe hanno riportato entrambe delle ustioni, per fortuna meno gravi. Non sono in pericolo di vita. In particolare la madre Giusy Costa di 63 anni, dopo le prime cure al Policlinico è stata trasferita e ricoverata all’ospedale civico di Palermo dove c’è il centro grandi ustionati. La donna ha riportato ustioni di secondo grado nel 25 per cento del corpo, le fiamme hanno raggiunto una parte del corpo ma non è in pericolo di vita. Le sue condizioni sono stabili, la paziente è vigile ed è costantemente monitorata dai medici del reparto diretto dal professore Castrenze Guzzetta. Ha riportato ustioni nel 25 per cento del corpo anche la sorella Cristina, di 37 anni, l’unica dei feriti che è rimasta a Messina. La donna si trova ricoverata al Policlinico. Dopo la prima notte in ospedale le sue condizioni sono stabili, la donna è vigile ed i parametri sono nella norma.

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