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Taobuk, quei fischi al ministro Sangiuliano “spariti” nel servizio Rai

«Mercoledì sera Rai1 ha mandato in onda un estratto della serata inaugurale del Taobuk festival di Taormina tagliando il momento in cui il ministro Sangiuliano è stato fortemente fischiato dal pubblico presente. Piccoli escamotage di montaggio hanno addirittura fatto credere ai telespettatori che il ministro sia stato applaudito durante la serata. Quanto andato in onda è vergognoso, degno della televisione di stato di Kim Jong-un. Questa è la stampa di regime non quella contro cui si scontra ideologicamente ogni giorno la presidente del consiglio Meloni». Così i deputati democratici della commissione Cultura della Camera. «È andata in onda sulla Rai l’ennesima puntata del minculpop meloniano. Presenteremo un’interrogazione per capire le precise responsabilità di quanto accaduto. Così il capogruppo M5S in commissione di vigilanza Rai Dario Carotenuto.

Immediata la replica della Rai che precisa che il programma non è una produzione interna, ma è stato fornito dall’Associazione Taormina Book Festival, che lo ha realizzato, curandone ogni aspetto produttivo, senza alcun coinvolgimento di mezzi e personale Rai». «L'azienda chiederà comunque spiegazioni per fare completa chiarezza su quanto accaduto», conclude la nota.

«Sui fischi censurati al Ministro Sangiuliano la toppa della Rai è peggiore del buco. Con un comunicato stampa la Rai ancora una volta certifica il baratro in cui è finito il prodotto informativo del Servizio pubblico. Affidati in esterno, i contenuti che poi finiscono nei programmi informativi e nei tg della Rai non hanno alcun controllo editoriale da parte delle strutture giornalistiche». A sottolinearlo l’esecutivo Usigrai. Se la «Più grande industria culturale del Paese - prosegue- non è in grado nemmeno di verificare quello che manda in onda, chi dirige l’azienda deve trarne le conseguenze o mostrare di avere soluzioni in grado di rispondere alle legittime attese di cittadini e dipendenti. Gli uni e gli altri interessati alla credibilità della Rai; i primi perché pagano il canone e i secondi perché ci lavorano a garanzia del prodotto che forniscono agli utenti», conclude l’esecutivo Usigrai.

Dopo le polemiche sul video, è stata anche diffusa una nota del Taobuk Award Gala 2024: «Il Taobuk Award Gala 2024 è una produzione indipendente realizzata dall’Associazione Taormina Book Festival che la consegna alla Rai per la messa in onda. Come in tutte le programmazioni dal vivo - si legge - il suono che viene utilizzato è quello che deriva dai microfoni di chi sta sul palco. Il suono ambientale per ovvie ragioni tecniche viene escluso. Questo è avvenuto anche nel caso del Gala, il cui montaggio prevede tra l’altro una riduzione a 80 minuti di un girato di 150. Inoltre - prosegue la nota- il Gala è intrattenimento non un prodotto giornalistico, il montaggio rispecchia una scelta stilistica, dare precedenza alla cultura, senza entrare nell’agone politico. Va ribadito, infine, - conclude la nota- che alla produzione non è arrivata alcuna richiesta da fonte esterna di modifica del contenuto editoriale del programma».

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