Messina

Giovedì 21 Novembre 2024

Rogo nell'ex discarica di Mazzarrà, controlli a tappeto sull'inquinamento

In costante miglioramento la situazione dei residui focolai interni all’ammasso di rifiuti di contrada Zuppà. Anche nel nono giorno dal rogo del 25 giugno, i vigili del fuoco hanno proseguito a separare con pale meccaniche e con lanci d’acqua rifiuti ancora fumanti. Ad aiutare le operazioni anche la pioggia, che nelle ore del primo mattino di eri ha contribuito a raffreddare l’area interessata dagli interventi. Sempre ieri mattina si è tenuto presso il Sian (Servizio di igiene degli alimenti di origine animale) dell’Asp di Messina il tavolo tecnico con la partecipazione del sindaco di Furnari, Felice Germanò, del suo collega di Mazzarrà, Carmelo Pietrafitta e, in videoconferenza, dell’assessora Florinda Duci, in rappresentanza del sindaco di Terme Vigliatore, Bartolo Cipriano e i rappresentanti dell’Asp e del Servizio veterinario. Assente, invece, Arpa Sicilia. «A tutela della salute pubblica si è deciso che, nonostante non fosse presente l’Arpa che avrebbe potuto indicare in modo più particolareggiato il raggio di possibile contaminazione da parte della nube sprigionatasi dal rogo, l’Asp e il Servizio veterinario ha preventivato per la fine di questa settimana, al massimo all’inizio della prossima, dei campionamenti presso le aziende agricole e zootecniche insistenti nei territori di Furnari, Mazzarrà e Terme Vigliatore». Mentre si attende ancora di conoscere l’esito dei primi campionamenti sulla qualità dell’aria effettuati da Arpa Sicilia in contrada Castriciani, nell’immediatezza delle fasi acute dell’incendio, per quanto riguarda le possibili ripercussioni sulle falde acquifere, in particolare sui pozzi di contrada Lacco che alimentano l’acquedotto furnarese (che si trova a 700 metri in linea d’aria a valle della discarica), sono previsti successivi campionamenti secondo un calendario che verrà stabilito sulla base dei risultati dei campionamenti precedenti e dell’evolversi degli eventi. Ma a preoccupare è soprattutto il danneggiamento della rete di captazione del percolato, ripristinata sul finire dell’anno passato dal Genio civile (con uno stanziamento di 281.628,23 euro della Giunta regionale), indispensabile per evitare lo sversamento incontrollato di sostanze cancerogene nei terreni circostanti e la conseguente potenziale contaminazione ambientale, falde acquifere comprese.

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