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Policlinico di Messina: pronto soccorso operativo a ottobre. Parla il dg Giorgio Santonocito

Il Policlinico di Messina è uno dei più grandi ospedali del Meridione, e serve un bacino d’utenza molto vasto tra Sicilia e Calabria. Negli ultimi tempi la situazione scandalosa del cantiere del pronto soccorso al Padiglione E, aperto da 4 anni e ancora da completare, è stata una pagina molto buia. Di questo e tanto altro ne abbiamo parlato nel corso di un lungo confronto con il direttore generale del Policlinico Giorgio Giulio Santonocito, che lo è ufficialmente da un paio di settimane, mentre per i quattro mesi precedenti era commissario. I classici “tempi morti”, chiamiamoli così, della politica regionale.
Partiamo dalla situazione del padiglione E. Alcuni mesi addietro lei aveva fissato con noi come termine per il completamento del nuovo pronto soccorso generale il mese di ottobre. È ancora valida come data ?
«Assolutamente sì, il cronoprogramma è rispettato, in questo momento si stanno facendo non solo tutte le elaborazioni, ma soprattutto alcune attività molto importanti di natura, direi così, burocratica che mancavano, cioè tutte le autorizzazioni, i lavori non a caso risultavano bloccati. C’è un tema complesso nei confronti della ditta che si è risolto, lamentava alcuni mancati pagamenti, aveva fermato le attività. Un altro tema molto complesso, anch’esso risoltosi, era quello dell’interferenza fra due cantieri, quello del pronto soccorso vero e proprio e quello della risonanza magnetica, la 3 Tesla realizzata con fondi dell’Università che insiste sulla medesima area. Mancava la scala di emergenza che non era stata progettata, quindi abbiamo provveduto alla progettazione dell'uscita e della scala d’emergenza, la stiamo realizzando. Confidiamo nel fatto che il 30 ottobre sia effettivamente il mese in cui riusciremo a consegnare alla città questo importante pronto soccorso. Che è fondamentale ovviamente per tutto l’assetto del padiglione E, quello dell’emergenza, dove si sposterà poi anche l’Ortopedia.
Come sta rispondendo in termini di funzionalità la soluzione tampone di allocare temporaneamente il pronto soccorso generale al padiglione C. Non mi dica che va tutto bene, ci saranno pure delle criticità emerse da risolvere?
Premesso che la cittadinanza probabilmente non ha ancora del tutto percepito il padiglione C, e questo è anche un tema di comunicazione mediatica, come pronto soccorso, in realtà io credo che la soluzione tampone è un pronto soccorso di ottima fattura, in grado assolutamente di assorbire i volumi che stanno arrivando, ma anche gli altri che potrebbero arrivare. La struttura gestisce molto bene le emergenze, ovviamente è temporanea, quindi poi andrà chiusa e convertita non appena ci si sposterà in E. Anche l’apertura dal lato di viale Gazzi è poco utilizzata, anche i mezzi di soccorso continuano a volte, inappropriatamente, ad entrare dal lato a valle. Quindi le do una valutazione assolutamente positiva di questo intervento, seppur nella sua temporaneità.
Quali sono le prossime mosse per gli altri reparti che intende attuare? Soprattutto ci sono dei macchinari complessi che ancora mancano al Policlinico per migliorare la qualità dell'offerta?
Dunque, innanzitutto mi consenta di fare un passaggio su quello che è già stato fatto in questi 120 giorni di gestione, ma anche per fare interventi che ritengo molto importanti. Per esempio si è aperta la Cardiologia che le ricordo non era presente, praticamente ha raddoppiato i volumi operativi. Il profilo dell’ammodernamento tecnologico penso che sia uno degli aspetti più rilevanti e qualificanti dell’attività che stiamo portando avanti in questa azienda. Ci siamo fissati un obiettivo con l’ufficio tecnico, con il bravissimo ingegnere Trifirò, e la direzione amministrativa, che ringrazio tanto: quello di ammodernare e sostituire tutte le attrezzature diagnostiche più vecchie di 5 anni, il che non va visto solo nella logica dell’intervento spot, perché riguarda tutte le attrezzature diagnostiche. Parecchie sono state comprate e in parte già installate, alcune sono in corso di installazione, altre lo saranno entro la fine dell’anno. Ci sono poi alcune modificazioni profonde, strutturali che stiamo cercando di portare avanti, a cavallo fra l’edilizia e la tecnologia. Innanzitutto l’Ufa, la struttura che crea i farmaci antiblastici, dove è in corso l’intervento per la ristrutturazione. Poi l’Anatomia patologica, la stiamo re-ingegnerizzando del tutto. Poi ci sono importanti nuovi investimenti, siamo riusciti a mantenere il finanziamento per il pronto soccorso ostetrico, parallelamente stiamo progettando e partiremo subito con i lavori del pronto soccorso ostetrico e con le sale parto. Il padiglione NI insomma lo stiamo ripensando, riorganizzando in chiave di ospedale pediatrico, la Pediatria è in corso di ristrutturazione. A breve partiranno anche i lavori per il pronto soccorso pediatrico che non aveva l’Obi, l’Osservazione di prevenzione intensiva, in realtà aveva solo una stanza dedicata all’osservazione dell’intensivo. Dimenticavo, al padiglione NI presenteremo a breve un progetto per raddoppiare il reparto della Gastronetologia pediatrica.
Capitolo liste d’attesa e carenze di personale, sia medici che infermieri. C’è stata una mezza rivoluzione logistica nei reparti per cercare di abbatterle, ma la situazione pare ancora critica. Quali sono i numeri attuali e come intende procedere nei prossimi mesi per risolvere definitivamente il problema? E ancora, negli ultimi mesi i sindacati hanno lanciato più volte l’allarme per una sorta di “gioco delle tre carte” che sarebbe in atto con lo spostamento indiscriminato di unità da un reparto all’altro, lasciando scoperture in un reparto per colmare “buchi” in un altro. Su questo versante quali sono le novità che intende attuare?
Quindi, primo punto, per le liste d’attesa a breve riaggiorneremo il piano di sintesi per presentarlo per l’approvazione e il finanziamento in Regione. Sarà al 30 giugno. Quindi i dati che abbiamo oggi sono assolutamente parziali, però sono in grado di darle alcuni valori che mi sembrano molto, molto rilevanti. Abbiamo recuperato sulle “ambulatoriali” 216 prestazioni, poi sul segmento operatorio, quindi chirurgico, abbiamo recuperato 866 prestazioni su 2.256, quindi siamo al 38% in un mese di lavoro, è veramente tanto. È chiaro che gli 866 non sono tutti interventi fatti, ma sono la “pulizia” tra le liste operatorie di pazienti che non erano più in lista, ma che poi hanno risolto il loro problema autonomamente. Quindi è un dato molto alto, il 38%, di risoluzione del problema, ma ovviamente è “drogato” da questo fenomeno di “pulizia” che impatta circa per il 50%. È chiaro che non possiamo aspettarci per i mesi successivi un altro 38% al mese, ma c’è anche da dire che l’attività sta crescendo molto, molto rapidamente. Attenzione però, voglio sottolineare che stiamo parlando di soggetti che erano iscritti in lista d’attesa tra gennaio e dicembre del 2023, non parliamo ancora dei pazienti del 2024, perché i pazienti che si sono iscritti a gennaio del 2024, chiaramente anche lì siamo accelerando sull’attività, dovranno ancora aspettare un po’. Sul profilo delle prestazioni ambulatoriali e diagnostiche abbiamo recuperato circa il 40% e rimane ancora da recuperare il 60%, qui vi do un dato preciso: era di 6.613 il totale complessivo delle visite da recuperare dell’anno 2023, ne sono state recuperate 2.664, di queste ne sono state annullate 811, ovvero pazienti che hanno detto di non essere più interessati alle visite. Gli altri 1.853 sono stati visitati. Abbiamo aperto il sabato, la domenica, la struttura ha subito una rivoluzione profonda. Passiamo al personale, devo dire che sono molto dispiaciuto su questo punto, perché i rapporti che si sono creati con i sindacati sono veramente ottimi. Stiamo approvando il contratto decentrato che non veniva approvato da anni, stiamo approvando il piano per la pronta disponibilità. Qualche organizzazione sindacale tuttavia pur riconoscendo l’attività che stiamo svolgendo poi scrive le cose in maniera un po’ diversa, ho letto di attacchi, anche personali, ma a me è stato insegnato che si attaccano le idee e non le persone. Mi immagino anche che ci siano delle situazioni così cristallizzate, incancrenite, all’interno dei sindacati, però spero di non dover far parte a nessun titolo di questi fenomeni di criticità. Da quando sono arrivato abbiamo assunto circa 50 infermieri e 30 oss limitandoci al comparto, quindi oltre 70 unità su una massa di poco più di 850 dipendenti, quindi l’abbiamo incrementata in più di 4 mesi di circa il 10%. Ovviamente abbiamo anche aperto nuovi reparti, è naturale che tutto questo abbia comportato la necessità di spostare alcuni infermieri da un posto in un altro, a volte temporaneamente, salvo poi al momento delle assunzioni reintegrarli nel posto pregresso o in quello in cui si trovano meglio per lavorare. Aggiungo anche che si sta facendo un passaggio su un’azienda privata scelta all’esterno che sta sostituendo 13 operatori del comparto, che andranno ulteriormente a integrare gli operatori nei reparti. Probabilmente non basta, è vero che la situazione di dotazione organica era asfittica, è vero che il tetto di spesa è stato già sforato e ho contribuito a sforarlo con queste soluzioni che però ritengo assolutamente necessarie, ecco, perché ritengo che avere superato il tetto di spesa non costituisca fin qui nessun tipo di violazione delle norme tecnico-contabili. Quindi dobbiamo fare da qui in poi un ragionamento con la Regione per adeguare la dotazione organica alle effettive esigenze.
Per quanto riguarda i medici invece anche voi assumerete all’estero o no?
No, ne abbiamo assunti circa 25, altrettante sono le procedure assunzionali, quindi arriveremo a una cinquantina di medici aggiuntivi, stiamo trovando degli ottimi professionisti, e questo dipende dal clima di fiducia che spero di riuscire a infondere.
Il progetto Policlinico-Irccs?
Non me ne sono mai occupato, non è stato portato alla mia attenzione. Mi permette invece di fare un ultimo passaggio...
Prego....
Quando sono arrivato due erano le tematiche emergenti. La prima è il pronto soccorso, di cui abbiamo parlato, l’altro il problema degli Ep, i medici universitari che hanno avuto alterne vicende. Ci siamo impegnati per la risoluzione di questo annoso tema ormai da circa un paio di anni. Stiamo procedendo d’accordo con Università e Regione, stiamo parlando di questo problema operativamente, lo stiamo affrontando, speriamo nelle prossime settimane di dare una chiave di risoluzione, consentendo a tutti di lavorare anche più serenamente.
Un’ultima cosa e poi la lascio, si è già pentito di essere al Policlinico o no?
Guardi, il Policlinico io l’ho scelto, non l’ho subito, il rapporto che si è instaurato è veramente eccellente non solo con la magnifica rettrice, che è attentissima a tutte le dinamiche del Policlinico e ha un modo veramente eccellente di interagire con la struttura sanitaria e con le persone.

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