Si nascondeva spaurito dietro un cespuglio, nella zona di Ganzirri, per fortuna è stato notato da un giovane passante prima di finire sotto qualche auto. È al sicuro il gattino catturato ieri pomeriggio dopo circa tre ore di tentativi di persuasione, dai volontari impegnati nell'azione contro il randagismo felino. Due giorni fa un altro micetto - quaranta giorni di vita appena -, piangeva come un disperato dalla fame. Si trovava nel lungomare di Sant’Agata e vagava spaventato tra i lidi in attesa di aiuto. È di poche settimane anche la gattina estratta dal motore di un’automobile, dove aveva cercato rifugio. Sarebbe morta senza l'intervento dei volontari che arrivati con la gabbia-trappola sono riusciti a prenderla. È una emergenza ormai fuori controllo che non trova precedenti, secondo le impressioni dei volontari più esperti, quella che sta impegnando, da circa tre mesi, le associazioni per la difesa degli animali ma anche molti soccorritori autonomi attivi nel randagismo felino. Ci sono migliaia di gatti abbandonati e girovaghi in questo momento, in qualunque zona della città in centro come anche nelle periferie, con segnalazioni a raffica. Quest'anno la situazione è ancora più critica. Il numero di micetti abbandonati alla nascita o poco dopo, ultimamente è schizzato in modo impressionante ed il fenomeno sta diventando fuori controllo, con conseguenze anche sul piano igienico sanitarie e di degrado ambientale. Molti di questi gatti infatti hanno infezioni e necessitano di farmaci e cure che i volontari non possono garantire per tutti. Si trovavano dentro un sacchetto di plastica, una coppia di mici, fratello e sorella mentre un terzo era più distante, ritrovati in via Buganza nella zona di Provinciale. Sono stati provvidenzialmente notati da una giovane dog sitter, la quale avendo il cane non ha potuto prenderli ma si è premurata di chiamare la Polizia municipale che non è intervenuta, perché si trattava di gatti molto piccoli. Sono stati recuperati e messi al sicuro sempre dal volontariato. Ma le associazioni sono ormai allo stremo, i volontari anche se mossi da un grande amore e una profonda sensibilità per questi animali, purtroppo non possono più offrire ospitalità. «Abbiamo le case piene di gatti anche malati con la rogna, infezioni cutanee e gastriche - spiegano alcune volontarie che da anni sono punti di riferimento per la zona nord -, non abbiamo più dove portarli. Capita spesso di doverci occupare anche delle colonie se non vengono gestite dai padroni. La questione non riguarda più solo i randagi ma anche i gatti domestici non sterilizzati che escono di casa per accoppiarsi, poi, dopo la filiazione i cuccioli vengono abbandonati dai proprietari». Di fronte a questa emergenza, mai così preoccupante, diventa urgente trovare soluzioni con l'erogazione di servizi che non possono più aspettare, da parte degli enti pubblici e del Comune, come il progetto per la realizzazione di un'Oasi felina attesa da quasi dieci anni. Secondo alcune indiscrezioni, l'Enpa avrebbe ottenuto dall'amministrazione comunale la concessione di alcuni locali nella salita di via San Cosimo, da destinare probabilmente come presidio di soccorso per i gatti che vengono raccolti dalla strada. Ma il problema riguarda anche la mancanza di un servizio specifico per la cattura che al momento viene demandata solo ai volontari attrezzati delle gabbie-trappola e con esperienza.