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Esami di Stato a Messina: l'ansia va in soffitta anche in provincia

Martedì sera a Patti si è ripetuto il consueto appuntamento degli studenti davanti al “Vittorio Emanuele III” dove tutti abbracciati hanno cantato sulle note di “Notte prima degli esami”

Prima prova in soffitta anche negli istituti di Sant’Agata Militello, Patti e Capo d’Orlando.
A Sant’Agata Militello, come racconta Giuseppe Romeo, i volti sono sorridenti e distesi all’uscita della prima prova per i maturandi alle prese con argomenti con cui hanno mostrato discreta confidenza. «La traccia su profili, selfi e blog è particolarmente vicina alla quotidianità, per cui ho cercato di trasmettere un messaggio sull’uso appropriato dei social senza abusarne» dice Cristina Monastra dell’indirizzo calzature e moda dell’ITET “Tomasi di Lampedusa”. Stessa scelta per Giuseppe Parafioriti, della V SIA per cui «l’attualità era sicuramente più abbordabile rispetto ai temi di letteratura». L’analisi del testo “Storia d’Europa” su guerre e conseguenze è stata la scelta di Alessia Todaro, della 5. B linguistico “Sciascia-Fermi”. «Una tematica che abbiamo affrontato nel corso dell’anno in riferimento alla situazione tra Israele e Palestina ed in Ucraina e che mi ha permesso anche collegamenti con Italo Svevo ed una citazione di Martin Luter King».
Dell’evoluzione dal diario segreto ai social ha parlato Giuseppe Valore della 5.E scientifico “Sciascia-Fermi”. «I social spesso condizionano in negativo le persone che mettono in mostra eccessivamente la propria vita». Antonino Alferi si è invece soffermato sulle guerre. «Ho evidenziato la necessità di arrivare alla pace tramite il dialogo, perché ogni guerra è inutile e dannosa». «Mi ha colpito il testo di Pirandello sull’uomo schiavo della macchina, è come se nel 1925 avesse previsto quanto sta accadendo ora con l’intelligenza artificiale», commenta Matteo Musarra Tubbi, della 5.C informatica dell’Itis “Torricelli”. Giuseppe Emanuele della 5.B ha invece scelto la proposta sul testo “Elogio dell’imperfezione” di Rita Levi Montalcini. «Mi ha colpito maggiormente come l’imperfezione sia vista da giovani ed adulti. Ognuno di noi è perfetto a modo suo ed è giusto che sia accettato per quello che è». Stessa opzione per Alberto Fiocco, secondo cui «il percorso di studi ci ha consentito di arrivare preparati a questi esami».
A Patti, scrive Giuseppe Giarrizzo, l’appuntamento a tarda sera di fronte alla sede centrale di via Trieste è una tradizione, un rito scaramantico, un modo per esorcizzare la paura e per condividere, alleggerendole, ansie e preoccupazioni della vigilia. Gli altoparlanti di una cassa bluetooth riproducono l’intramontabile “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti, da cantare a squarciagola stretti gli uni agli altri, in un abbraccio collettivo che scioglie la tensione, anche solo per pochi minuti. Qualche ora più tardi i cancelli del liceo “Vittorio Emanuele III” si spalancano ad accogliere i maturandi.

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