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Messina, il "breve viaggio" di Barbara: ma lei adesso vive ancora

Per ricordarla, liberando pagine intense della sua creativa vibrante, la famiglia ha voluto pubblicare il suo diario di viaggio nel volume “Viaggiare, Sognare Vivere”

Amava i libri, la letteratura, il giornalismo, i viaggi, Barbara Minutoli. Era piena di vita e di progetti, quando una malattia l’ha colpita, facendola scomparire nel 2017, a soli 23 anni. Era un “cervello” nato, trenta anni fa, che ha lasciato una scia luminosa. Tutti la ricordano con ardore e amore, sia nella sua amata Messina, città di origine e di riferimento, che a Catania, dove si era laureata al Dipartimento di Scienze umanistiche, collaborando ad alcune testate giornalistiche, ricevendo il diploma della Scuola superiore dell’Ateneo di Catania.
Per ricordarla, liberando pagine intense della sua creativa vibrante, la famiglia ha voluto pubblicare il suo diario di viaggio nel volume “Viaggiare, Sognare Vivere” (La Feluca Edizioni di Messina) curato da Nancy Barbaro, che è stato presentato in un incontro alla libreria Ciofalo-Mondadori. «Era una ragazza molto appassionata, una studiosa di letteratura e di storia di grande valore, la sua tesi su Quasimodo è ricca di spunti qualificati e meriterebbe di essere valorizzata. Nel suo “Giornale di viaggio”, ora pubblicato, c’è anzitutto lo stupore della scoperta, osservazioni semplici, disincantate, pensieri che aleggiano in aria con la leggerezza delle farfalle», rileva la prof.ssa Lucietta Di Paola Lo Castro, che cura la prefazione al volume. «Narrando le sue sensazioni, le sue emozioni, respirando l’aria dei luoghi visitati, descrivendo, fissando sulla carta caratteristiche e atteggiamenti personali, riflettendo sulle diversità e sui confronti con gli altri e con le cose, Barbara ci ha fatto partecipi delle sue inclinazioni, del suo posto nel mondo», osserva Nancy Barbaro, la madre, che ha trascritto il diario di viaggio. Un breviario di impressioni che parte nel 2012 dalla Germania, in viaggio per da Monaco di Baviera (dove il campanile le ricorda quello di Messina con il canto del gallo dorato), passando da Verona, e toccando anche il campo di concentramento di Dachau. Poi Firenze “il gioiello d’Italia”, e l’anno dopo l’Est con la Polonia e Cracovia, «pulita e organizzata, ma soprattutto verde e culturale». Il diario di Barbara si inoltra poi a Matera, Barcelona, Milano Expo 2015, l’America nel 2016, in un fluire tra cronaca e impressioni personali con cui Barbara immortala «serate contrapposte, variopinte, allegre», pagine toccanti in cui esalta il valore della famiglia, «le piccole cose quotidiane, la semplicità di un modo di vivere...».

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