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Giudice di Pace a Rometta: sospesa l’attività dell’ufficio

Prima insidia per il neo sindaco Nino Cirino dopo la notizia della sospensione dell'Ufficio del giudice di pace di Rometta.
Immediato il suo intervento per cercare di superare la decisione. Ricostruendo i fatti, l'Ufficio di coordinamento del giudice di pace di Rometta ha comunicato che, con il decreto numero 25 del presidente facente funzioni del Tribunale di Messina, a partire da domani (17 giugno), tutte le udienze penali e civili già fissate e quelle di nuova fissazione si terranno a Messina. Sempre da lunedì, tutti i nuovi affari dovranno essere iscritti a ruolo nella sede di Messina e tutti i servizi amministrativi saranno trasferiti nella medesima struttura. Una doccia fredda per la nuova amministrazione comunale. «Il 12 giugno vengo proclamato sindaco e nel controllare poi la posta ho ricevuto questa amara notizia – riferisce Nino Cirino – Il giorno successivo mi sono recato in Tribunale insieme alla responsabile dell'Area amministrativa Giuliana Telleri per incontrare il presidente facente funzioni, per eccepire alcuni punti formulati nel decreto di chiusura della sede del giudice di pace, protocollato il 10 giugno. Il presidente – aggiunge il sindaco – è stato molto disponibile ed ha ascoltato le nostre ragioni. Ci ha richiesto una nota da sottoporre alla sua attenzione, che è già stata inoltrata. Questo impegno è per i miei concittadini tutti, senza alcuna distinzione tra chi mi ha votato e chi no. Perché io sono il sindaco di tutta la collettività. Mentre qualcuno monitora i miei elettori, per poi rimuoverli, io inizio a occuparmi di cose serie».
Sulla vicenda non sono mancate le osservazioni dell'opposizione. «Mentre il neo eletto sindaco si affrettava a firmare l’ordinanza di istituzione dei parcheggi a pagamento per Rometta Marea, gli Uffici del giudice di pace davano il loro addio a Rometta», ha rimarcato Melania Messina. Ad intervenire è stato anche il consigliere Antonio Barbera, che ha già anticipato che «chiederà spiegazioni a riguardo in consiglio comunale, per valutare le più opportune azioni».

 

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