Gli Agenti di Polizia Penitenziaria, hanno trascorso un fine settimana travagliato all'interno della casa Circondariale di Messina, caratterizzato da un'aggressione ai danni del Personale nonché dall’ennesimo ritrovamento di uno smartphone.
«Esprimiamo grande preoccupazione relativamente alle precarie condizioni lavorative degli Agenti di Polizia Penitenziaria i quali quotidianamente, con grande sacrificio e sprezzo del pericolo, svolgono i propri compiti istituzionali». Questo il commento del Segretario della FP CGIL di Messina Francesco Fucile e del Coordinatore Provinciale Giovanni Spanò, rispetto a quanto avvenuto presso la Casa Circondariale di Messina, «quando all'interno della sezione “Ex art. 32”, un detenuto appena trasferito per motivi di ordine e sicurezza, per futili motivi ha sferrato diversi calci e pugni a due Agenti di Polizia Penitenziaria, i quali, trasportati d’urgenza al pronto soccorso, hanno riportato una prognosi complessiva di 20 giorni. Poco più tardi, in altra sezione detentiva, grazie all’intuito ed alla professionalità degli Agenti di Polizia, è stato rinvenuto all’interno di una camera detentiva uno smartphone in uso da un detenuto, il quale dopo alcune plateali esternazioni e rimostranze si è poi assunto la responsabilità del possesso del telefono, la cui detenzione, è divenuta reato già da alcuni anni.
La FP CGIL di Messina, nel rivolgere un grosso plauso agli Agenti autori del sequestro ed esprimere massima solidarietà e vicinanza agli Agenti vittime dell’aggressione, esorta l’Amministrazione Penitenziaria ad attuare urgenti provvedimenti che tutelino il Personale di Polizia Penitenziaria nonché l'immediato trasferimento dei detenuti autori dei medesimi reati.
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