Sono la bellezza di 23 milioni di euro che potrebbero permettere di avere a disposizione 300 case per altrettante famiglie in difficoltà. Sono quelli messi a disposizione della Patrimonio Messina e della Arismè dai fondi Pinqua, quelli per i quali la progettazione di Messina è risultata la migliore ( e più ricca) d’Italia. Le due società partecipate del Comune hanno appena pubblicato i bandi attraverso i quali chiedono al mercato di presentare proposte per acquistare appartamenti che potranno essere assegnati per due distinte situazioni: per chi viene dalle zone di Risanamento e per emergenza abitativa. Due “ferite” aperte in città da tanto tempo. Le case di Arismè saranno quelle destinate esclusivamente a chi è costretto a vivere nelle baracche. Di fatto, un attività che si inserisce nell’alveo delle azioni di Risanamento che oggi sono gestite dall’ufficio del commissario per l’emergenza messinese e in città guidato da Marcello Scurria. E non a caso il bando con cui vengono cercate sul mercato abitazioni ha caratteristiche simili a quello lanciato e mai chiuso dall’ufficio che in origine era stato affidato al Prefetto. Il bando della società guidata da Maurizio Cacace, è stato pubblicato qualche giorno prima di quello di Arismé. Ma è sviluppato sulla falsa riga di quello “gemello”. La differenza principale è legata ai fondi. Sono oltre sedici i milioni a disposizione che possono valere anche 200 appartamenti. L’altra differenza sostanziale è legata alla metratura delle case. Al contrario di quanto accade per Arisme, la Patrimonio non ha limiti di superficie. Le abitazioni saranno destinate solo all’emergenza abitativa quindi a famiglie in difficoltà che però vivono fuori dalle aree di risanamento. Anche in questo caso servirà una perizia sullo stato d’uso e una prima stima, ma soprattutto la casa deve essere immediatamente “pronto uso”.