Messina

Martedì 05 Novembre 2024

Cesarò, i giudici restituiscono alcuni beni alla figlia dell’ex sindaco Caputo

C’è da registrare una restituzione parziale di beni nell’ambito del maxi procedimento Nebrodi contro la mafia dei pascoli dei gruppi tortoriciani sulle truffe agricole, in corso di svolgimento in appello. A marzo scorso la Guardia di Finanza aveva eseguito su delega della Distrettuale antimafia di Messina, un sequestro di beni a carico del 56enne Antonio Caputo, ex sindaco di Cesarò, in questo caso coinvolto come gestore di un Centro di assistenza agricola a Cesarò, che in primo grado è stato assolto dal reato più grave di concorso esterno all’associazione mafiosa e condannato per truffa. Tra i cosiddetti “terzi interessati” era coinvolta anche la figlia Amelia. In attesa dell’udienza di trattazione che è fissata davanti ai giudici della Prevenzione di Messina per il prossimo 3 luglio, il loro legale, l’avvocato Tommaso Calderone, è riuscito ad ottenere un provvedimento “interinale” dimostrando con il deposito di alcuni atti e di una consulenza tecnica che per quanto riguarda la figlia la provenienza di alcuni beni è perfettamente lecita, anche perché deriva in maniera cartolare da finanziamenti pubblici.

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