Gli abitanti e i commercianti della litoranea li aspettano da oltre due anni. Da quando il Demanio, e quindi il Comune decisero, dopo il crollo parziale di una delle tre strutture, di inibire l'accesso alle auto. Quando sembrava vicino, il traguardo si è allontanato per colpa di un brecciolino inquinato dalla presenza di plastiche e metalli utilizzato incautamente sulla spiaggia di Paradiso per riempire lo spazio rimasto tra i massi che dovrebbero proteggere e rendere più sicura l'area finita sotto sequestro. Da qualche giorno i lavori sugli altri due parcheggi a Pace e Contemplazione, e almeno per la parte che compete alla struttura commissariale per l'emergenza idrogeologica, sono finiti. Cioè la ditta che ha in appalto i lavori non deve fare più nulla almeno su quei due parcheggi. Ora tocca al Comune e al Demanio. Su quello di Paradiso la situazione è più complessa. «Ad oggi – è la risposta – si rimane in attesa delle determinazioni dell’Autorità giudiziaria». Ma va sottolineato che l'autorità giudiziaria ha autorizzato la rimozione temporanea dei sigilli per la rimozione del materiale inquinante che dovrà avvenire sotto la stretta sorveglianza dei vigili urbani, i quali dovranno fotografare le operazioni e rendere conto ai magistrati. A tutt'oggi la ditta non ha comunicato la data di questo intervento. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina