L’arcipelago delle isole Eolie si pone ben 6 obiettivi per riuscire a diventare entro il 2030 green al 100%. Progetti e investimenti saranno presentati alla settima edizione di “Green Salina Energy Days” dal 5 al 7 giugno. Sarà possibile grazie al rapido avanzamento dell’Agenda per la transizione energetica delle isole minori europee, promossa dal segretariato europeo “Clean Energy for EU Islands” istituito nel 2018 da Commissione e Parlamento europei.
Già dal 2019 Salina è una delle sei isole europee designate “EU Pilot Island”, e, dal 2023, assieme alle sei isole del comune di Lipari, tutte le Eolie sono entrate a fare parte delle “100% Renewable Energy Islands for 2030”: si tratta di 30 isole ed arcipelaghi europei selezionati dal Segretariato e impegnati, con l’assistenza tecnica del Politecnico di Torino, a redigere l’Agenda per la transizione energetica, con l’ambizioso obiettivo di raggiungere il 100% di energia rinnovabile entro il 2030.
L’Agenda per le Eolie ha fissato sei nuovi target da raggiungere per il 2030: ulteriori impianti fotovoltaici per 2,6 MW di potenza totale installata; il progetto di un impianto geotermico a Panarea per coprire il 35% del fabbisogno dell’isola, compresa l’alimentazione di un mini dissalatore; il progetto di efficientamento delle reti idriche di Salina; l’incentivazione della mobilità elettrica mediante sostituzione praticamente gratuita degli scooter a benzina di proprietà degli isolani con mezzi elettrici; l’acquisto di autocompattatori elettrici e altri mezzi ecologici per la raccolta di rifiuti e l’igiene urbana; la costituzione di Comunità energetiche rinnovabili e solidali nelle isole maggiori.
Il team locale dell’Agenda per la transizione è costituito dai quattro Comuni di Lipari, Malfa, Santa Marina Salina e Leni, dal dipartimento regionale dell’Energia, da Sel-Società elettrica liparese, da Athanor Geotech, dalle associazioni “Salina isola verde”, “Isole sostenibili” e “Tecnici eoliani” e da Federalberghi Isole Eolie. Le iniziative sono sostenute da numerosi partner istituzionali e scientifici, pubblici e privati, e, da quest’anno, anche da Ance Sicilia.
I sei obiettivi, con relativi progetti e investimenti, saranno messi a fuoco da istituzioni, esperti e imprese nella settima edizione dei “Green Salina Energy Days”, organizzati anche quest’anno dall’associazione “Isole sostenibili” il 5 e 6 giugno prossimi, seguiti dalla seconda edizione del “Blue Island Day”, il 7 giugno, entrambi presso l’Auditorium del Comune di Malfa, a Salina.
Nel corso di quest’anno le Eolie hanno registrato una accelerazione verso la transizione “green”, anche per spendere in tempo i circa 61 milioni stanziati dal “Pnrr” con la misura “Isole verdi”. Salina è passata da poco più di zero a oltre 300 kWp di potenza fotovoltaica installata, Lipari da 120 a 500 kWp. Si è chiuso il primo bando per la sostituzione dei ciclomotori, si sta progettando l’impianto di geotermia a Panarea da 100 kW (1,5 milioni di euro). Con il programma “Nesoi” l’Ati di Messina ha completato lo studio di fattibilità per la rete idrica e il dissalatore a Salina (7,9 milioni il costo totale); si stanno progettando impianti fotovoltaici a Lipari per 700 kWp su Monte Sant’Angelo e per 400 kWp su edifici comunali, e a Salina per oltre 600 kWp.
Secondo i “Piani comunali d’azione per l’energia e il clima” di Salina e di Lipari finanziati dal dipartimento regionale Energia, i residenti nelle Eolie sono, complessivamente, circa 16.000, con un fabbisogno annuo di energia di 76 GWh l’anno, un consumo di 463 tonnellate di gas propano liquefatto, di quasi 3 milioni di litri di benzina, di quasi 2,1 milioni di litri di gasolio, che comportano l’emissione di 72.500 tonnellate di CO2 l’anno.
La principale fonte di inquinamento è rappresentata dai collegamenti marittimi, che incidono per il 60%, seguiti dagli edifici (14%), mobilità interna (13%), attività terziarie (11%), industria e agricoltura (3%). Ecco perché con il progetto “Nesoi” l’Autorità portuale dello Stretto ha progettato interventi per l’elettrificazione delle banchine e l’abbattimento delle emissioni dei collegamenti marittimi con l’arcipelago, e sempre con “Nesoi” lo studio di fattibilità dei dissalatori per Salina, redatto da Ati di Messina, prevede di rifornire Salina di acqua potabile per oltre 550.000 mc all’anno, rendendo superfluo il servizio con le navi cisterna che costa oggi allo Stato oltre 13 euro al metro cubo.
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