L’allarme lanciato ieri dai biologi del laboratorio dell’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale (Ogs) di Panarea e Milazzo sull’invasione del vermocane in Sicilia non ha sorpreso la marineria di Vaccarella. Già due anni fa, infatti, proprio attraverso la “Gazzetta” aveva lanciato l’allarme sulla presenza nelle reti di questi “vermi di fuoco” distruttivi per la pesca ma anche pericolosi per l’uomo. E ieri, nell’apprendere dell’indagine da parte degli studiosi, molti pescatori del quartiere marinaro, con la semplicità che li caratterizza hanno affermato: «Bastava venire qui a Vaccarella che avremmo dato tutte le indicazioni – afferma Massimo Salmeri – anche perché spesso abbiamo sperimentato le punture del vermocane quando dobbiamo toglierlo dalla rete. Ormai ogni “calata” (pesca con le reti ndr) troviamo questa sorpresa». «Venti anni fa capitava di vedere un vermocane ogni tanto, ma da un paio d’anni è molto frequente avere a che fare con loro», aggiunge Carmelo Salmeri. «I vermocani si mangiano il pesce che è ammagliato; se succede la sera, la mattina si trovano le lische».
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