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Differenziata a Messina: l'ultimo sforzo verso il 65%

Messina Servizi ha scoperto che l’indifferenziato di Messina è composto dal 20% di umido, 19% di plastica

Anche quando si è alle prese con una maratona gli ultimi chilometri sono i più difficili da correre. E il traguardo del 65% della raccolta differenziata in città adesso è lontano pochi passi, ma che sembrano i più lunghi da fare. Messina, fra le città capoluogo dell’isola, brilla con il 57% di capacità di dividere i rifiuti in maniera utile all’ambiente e al concetto di riciclo, riuso e recupero. Il passaggio dall’era dei cassonetti in strada a quella della raccolta porta a porta , in tre anni, ha fatto schizzare il dato dal 10% appunto al 57%, rilevato nei primi 4 mesi dell’anno in corso. Adesso però servirebbe un ulteriore sforzo, perché era più semplice crescere di 8 punti nei primi anni che adesso quando la routine dello smaltimento intelligente sembra oramai cristallizzata e ulteriori “guadagni” vanno cercati con nuovi metodi. Messina Servizi si affida anche alle applicazioni digitali che daranno utilissime indicazioni su come smaltire in maniera corretta i mille rifiuti che ogni giorni produciamo.
E Messina la soluzione per chiudere il suo percorso verso il 65%, si può dire, ce l’ha in casa.
Per partire facciamo una piccola analisi di cosa gettino i messinesi nell’immondizia. La città produce ogni anno circa 100mila tonnellate di rifiuti. Il 22% è umido, il 13% sono carta e cartone, il 7% è plastica e sempre il 7% è il vetro. Poi c’è il 4% fra suppellettili e legno, il 2% di sfalci, l’un per cento di materiale elettronico. La somma delle altre voci aggiunge un altro punto percentuale e fa arrivare il dato al 57%. Il 43%, quindi la voce più importante resta quella dell’indifferenziata per molti messinesi, evidentemente, considerata come un “rifugio”, un’occasione per disfarsi di ogni rifiuto a prescindere dalla tipologia.
E dall’analisi proprio della frazione indifferenziata emerge che è proprio lì la chiave di volta per arrivare al 65%, anzi per andare ben oltre. Messina Servizi ha scoperto che l’indifferenziato di Messina è composto dal 20% di umido, 19% di plastica (che vale l’8% del totale e quindi più di quanto raccolto in maniera spontanea nel differenziato), il 15% fra carta e cartone, il 6% di vetro, il 6% di metalli, il 6% di legno e il 4% di sfalci. Solo il 24% è realmente indifferenziabile. «Basterebbe eliminare l’umido dall’indifferenziata – spiega il dg di Messina Servizi Michele Trimboli – per passare dal 57% al 65% di differenziata in città. E dire che i passaggi porta a porta per l’umido sono tre volte la settimana. Non sarebbe uno sforzo insostenibile evitare di gettarlo nell’indifferenziata». Mettendo tutti i materiali trovati nei sacchetti dell’indifferenziata al proprio posto, Messina sarebbe addirittura all’80%. Altri margini di recupero arrivano dalle pieghe della raccolta. Si può stimare che ci sia un 3% della popolazione che non faccia la differenziata. I rifiuti vengono gettati indistintamente o peggio finiscono in discariche abusive. Se venisse sanata questa “piaga” la differenziata salirebbe di almeno 2 punti. E altri due punti potrebbero saltare fuori da una migliore gestione del “non domestico”. Alcune categorie commerciali riescono a fare un buon lavoro (moltissimi supermarket), altre arrancano. Fra queste, secondo le analisi della Messina Servizi, ci sarebbero il comparto sanitario (ospedali e cliniche, studi medici) e quello generico della ristorazione.
Per i dubbi c’è Junker Per supportare i cittadini nella raccolta differenziata ed eliminare qualsiasi dubbio o perdita di tempo leggendo Faq e istruzioni su come smaltire i rifiuti, i cittadini messinesi potranno scaricare gratuitamente sul proprio smartphone Junker, l’app per la raccolta differenziata che ogni giorno aiuta già 3 milioni di italiani a gestire in modo corretto i rifiuti. Grazie ad un database di 1 milione e 800 mila prodotti, Junker riconosce gli imballaggi dal loro codice a barre e per ciascuno indica in tempo reale di quali parti è composto e come vanno smaltite, rispettando le specifiche regole del territorio. «Messinaservizi Bene Comune – ha detto la presidente Mariagrazia Interdonato – ha deciso di fare un ulteriore passo avanti nel percorso di rinnovamento del ciclo integrato dei rifiuti, adottando questa applicazione, che è presente in piu di 2mila Comuni italiani. Al suo interno i cittadini troveranno infatti i calendari sempre aggiornati dei ritiri, con la possibilità di attivare le notifiche, che ogni sera ricordino la raccolta del giorno dopo».

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