Un nuovo caso giudiziario di “abusivismo finanziario transnazionale”, si è abbattuto sui risparmiatori della città del Longano. A innescarlo il periodo precedente al lockdown, che ha favorito l’utilizzo di Internet. Anche alcuni barcellonesi lontani dai mercati finanziari, si sono cimentati in investimenti con società del Regno Unito gestite da un siciliano, che prometteva conversioni da euro in criptovalute, grazie a fantasiose formule di compartecipazioni di investimento in società che vantano sedi nel Regno Unito, con improvvisati promotori che operavano nella città del Longano e promettevano favolosi interessi con tassi del 25% di remunerazione sul capitale investito. Nulla di tutto questo. E come al solito gli stessi risparmiatori che avevano creduto alle promesse “certificate” con attestazioni in Uk si sono dovuti ricredere dal momento che hanno perso il denaro investito.
A far scattare la prima denuncia, a seguito di un investimento effettuato nel 2018, è stata una risparmiatrice di Barcellona, che nel giugno 2022 ha presentato denuncia alla Guardia di finanza. Da allora sono passati quasi due anni e solo adesso, su richiesta del pubblico ministero Luca Gorgone, il giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Caristia, dopo aver stralciato la posizione di colui che è ritenuto presunto ideatore dell’iniziativa finanziaria, Alessandro Nucifora, 44 anni, di Giardini Naxos, a causa di un mero errore di notifica dell’avviso di fissazione dell’udienza ad uno dei suoi due difensori, ha disposto invece il rinvio a giudizio di altre due persone che avrebbero avuto il compito di ricercare gli investitori.
Dovranno comparire dinanzi al Tribunale di Barcellona in composizione collegiale, per l’udienza del prossimo 15 luglio, Antonio Santi Cannistrà, 58 anni, di Monforte San Giorgio, difeso di fiducia dall’avv. Giuseppe Lo Presti, del Foro di Barcellona, e Giuseppe Bellinvia, 69 anni, di Barcellona, difeso di fiducia dall’avv. Silvestro Saja, del Foro di Barcellona. Ai due e al coimputato per il quale è stato disposto lo stralcio si contesta di aver promosso e costituito e organizzato una associazione a delinquere la quale avrebbe avuto lo scopo di «commettere più delitti di abusivismo finanziario» e, in particolare, il barcellonese Giuseppe Bellinvia e il monfortese Antonio Santi Cannistrà si sarebbero occupati dell’attività di procacciamento dei clienti, avvalendosi di intermediari, con i quali stipulavano specifici accordi negoziali, e interloquendo direttamente con gli investitori privati. A tale scopo, avrebbero usufruito di un ufficio di rappresentanza situato a Barcellona, in via Kennedy, di cui disponevano. Mentre Alessandro Nucifora, residente a Giardini Naxos e che operava dal Regno Unito, la cui posizione allo stato è stata stralciata nell’attesa della fissazione di un nuova udienza preliminare, avrebbe avuto le funzioni di referente nella gestione delle diverse società di diritto inglese, costituite al fine di gestire il capitale acquisito da impiegare nell’acquisto di strumenti di investimento finanziari tramite apposite piattaforme di trading online. Con l’aggravante contestata dalla Procura di Barcellona retta da Giuseppe Verzera della «transnazionalità delle operazioni finanziarie» ritenute illegali e che sono iniziate, nel 2018 con condotta perdurante, poco prima della pandemia, periodo nel quale si sono poi intensificate.
Gli stessi imputati rinviati a giudizio sono stati invece prosciolti dal reato meno grave di «abusiva attività di raccolta del risparmio», in quanto i legali Lo Presti e Saja, hanno fatto emergere che i procacciatori utilizzavano a loro volta intermediari finanziari. Ben dieci le persone che hanno investito denaro attraverso la formula del rilascio di un attestato di «compartecipazione» all'investimento con le società inglesi che si presume siano state gestite dalla Gran Bretagna dal siciliano Alessandro Nucifora, le quali si ritengono raggirate. E tra i truffati figurano anche numerosi i professionisti. Altri, inoltre, potrebbero farsi avanti.
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