Costretti a vivere di stenti i fratellini “Lilo” e “Stich”, due meticci di circa un anno, trovati con i segni delle catene al collo e diverse malattie infettive. Se sono ancora vivi e in ripresa, poiché affidati alle cure dei professionisti volontari della sezione di Messina della Lega nazionale per la difesa del Cane, lo devono alla sensibilità degli abitanti del villaggio di Cumia che non sono rimasti indifferenti al dramma vissuto dei due meticci, costretti ad una condizione di vita penosa e umiliante. La loro storia è comune a tante altre situazioni di maltrattamenti e abbandono, figlia della mancata attitudine a sterilizzare i propri cani. Lo stesso vale per i gatti con numerose colonie feline che vivono per strada nel randagismo. Uno stile culturale che ancora non c'è, purtroppo, principalmente perché sterilizzare l'animale ha dei costi e implica alcuni obblighi (registrazione anagrafe e microchip) o impegni da parte dei proprietari, mentre ci si scontra con il comportamento opposto quello dell'abbandono scriteriato dei pargoli nati dalle grandi cucciolate. Lilo e Stich sono stati raccolti dall'accalappiacani del Comune, dopo la telefonata effettuata dagli abitanti alla Polizia municipale. Stavano molto male. Affamati e feriti perché probabilmente erano tenuti incatenati, stavano quasi morendo di stenti. Due scheletri e con un quadro sanitario molto compromesso per il fatto che nessuno si occupava più di loro ed erano ormai abbandonati a se stessi. Un’altra storia triste che per fortuna avrà un epilogo positivo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina