Continuano a cadere nel vuoto gli appelli da parte di sindacati sanitari e cittadini per superare le criticità del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Milazzo e adesso il rischio concreto è che nel periodo estivo non possa essere più assicurata, proprio per la carenza di medici, la pronta disponibilità notturna. Ad oggi infatti, il reparto, dopo il pensionamento di una unità, può contare di notte solo su tre medici oltre il primario. Di giorno, invece, si aggiungono altri due medici, i quali però non possono svolgere attività nelle ore notturne. Un corto circuito che non si riesce a risolvere. Si è appreso che l’Asp avesse nominato per il “Fogliani” un medico straniero, ma nel reparto di ortopedia il professionista non si è ancora visto.
Un quadro desolante che rischia di diventare drammatico nei prossimi mesi estivi, quando il numero delle prestazioni in ortopedia aumenta di almeno il 30%. E ad aggravare la situazione c’è il problema legato all’attività chirurgica. Ad oggi – secondo quanto appreso – in Ortopedia vengono assicurate solo sei sedute operatorie al mese (poco più di una a settimana), cui si aggiungono gli interventi cosiddetti “volanti”, ovvero che possono scaturire da una disponibilità “di giornata” del blocco operatorio. E accade anche che qualcuno alla fine rinunci, stremato dalla lunga attesa. Una situazione snervante per i medici del reparto, ancor più per i pazienti, che il più delle volte rinunciano all’intervento e si rivolgono al privato. Come accaduto ad un giovane che avrebbe dovuto essere operato alla spalla e che, dopo un’attesa di oltre un anno, ha effettuato l’operazione in una struttura privata del Nord. Con un aggravio di spese non indifferente.
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