Messina

Domenica 24 Novembre 2024

Messina, le motivazioni della sentenza Terzo livello: «Ci fu un accordo tra Barrile e De Almagro»

Il Tribunale di Messina

«È indubbio che la Barrile ed il De Almagro hanno concluso un accordo sinallagmatico, avente a oggetto, da un lato, gli esiti della procedura Atm, dall'altro e in cambio, il sostegno politico al Direttore Amministrativo». Così la Corte d’appello nelle motivazioni della sentenza del processo “Terzo livello”, l’indagine della Dia che nel 2018 sfociò in una serie di arresti. Alla fine del processo di secondo grado, su rinvio della Cassazione, il quadro delle accuse ne era uscito ridimensionato. Il processo si era concluso il 29 novembre 2023 solo con due condanne: 3 anni e 8 mesi per l’ex presidente del consiglio comunale Emilia Barrile, e un anno, pena sospesa per l’ex direttore amministrativo dell’Atm Daniele De Almagro. Assoluzione per il commercialista Marco Ardizzone e per Giovanni Luciano, presidente di una delle cooperative che gravitavano nell’entourage della Barrile. La sentenza è della Corte d’appello presieduta da Carmelo Blatti e composta dai giudici Bruno Sagone e Silvana Cannizzaro. La Corte aveva confermato le statuizioni civili in favore di Atm e Comune, parte civile rappresentato dall’avvocato Giovanni Mannuccia. In sostanza, l’unica vicenda rimasta in piedi nel processo bis, dopo il rinvio della Cassazione, che ha portato alla condanna dell’ex presidente del consiglio comunale e dell’ex direttore amministrativo dell’Atm è stata quella legata alla vicenda Atm con la particolarità che la Corte d’appello – nel giudicare sulle ipotesi di traffico di influenze e turbativa d’asta - aveva “riesumato” il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità che in precedenza era stato escluso da altri giudizi e qualificato come traffico di influenze. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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