Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La faglia e il Ponte sullo Stretto di Messina. L'esperto: "E' l'opera più sicura in caso di terremoto"

Mauro Dolce ha ricordato tutti i grandi Ponti sospesi progettati e costruiti in zona sismica, facendo riferimento in particolare al Ponte sullo Stretto dei Dardanelli

Non è quello sismico il problema dirimente in merito alla opportunità o meno di realizzare una grande opera, come il Ponte, in un’area a forte rischio, come lo Stretto. I tecnici che da decenni lavorano alla progettazione del collegamento stabile lo hanno ripetuto in mille occasioni. La giusta attenzione sulle faglie attive e sui loro movimenti deve servire a potenziare in ogni modo possibile la sicurezza delle città che si affacciano sullo Stretto, per ridurre i danni alle persone, alle cose e agli edifici in caso di una forte scossa di terremoto. Ma il Ponte, nel caso dovesse verificarsi un sisma anche simile a quello distruttivo del 1908, è stato progettato per resistere.
Lo ha scritto, nella relazione presentata al Parlamento, durante il confronto propedeutico all’approvazione della legge del maggio 2023, il prof. Mauro Dolce, ordinario di Tecnica delle Costruzioni dell’Università di Napoli Federico II, tra i massimi esperti internazionali di Ingegneria sismica, componente del Comitato scientifico. Dolce è stato anche il direttore generale del Dipartimento della Protezione civile nazionale dal 2006 al 2021.
Dolce ha ricordato tutti i grandi Ponti sospesi progettati e costruiti in zona sismica, facendo riferimento in particolare al Ponte sullo Stretto dei Dardanelli, in Turchia, realizzato in vicinanza della “North Anatolian Fault”, la faglia che in quella zona ha provocato, nella storia, terremoti superiori (magnituto 7.4) a quello verificatosi nello Stretto di Messina e al Ponte sullo Stretto di Akashi, in Giappone, concluso nel 1998 (nel 1995, in quell’area, ci fu il terremoto di Kobe, magnitudo 7.3). «I due Ponti sospesi con campate più lunghe al mondo sono costruiti in Paesi e zone a sismicità maggiore rispetto allo Stretto di Messina», afferma Dolce. E poi ci sono gli altri grandi ponti sospesi in zone sismiche tra le più pericolose al mondo, come il “Golden Gate Bridge” nella baia di S. Francisco (il terremoto del 1906 fu di magnitudo 7.8) e l’altro Ponte in Turchia, sul Bosforo, a Istanbul.
«Lo spettro di risposta di un terremoto fornisce una misura delle forze sismiche prodotte su una struttura caratterizzata da un periodo di oscillazione. Si vede bene che le massime forze sismiche vengono prodotte su strutture (o per i modi di vibrare) che hanno periodi inferiori a 1 sec., mentre per periodi inferiori a 2.0-2.5 sec. diventano più basse fino a divenire trascurabili oltre i 4 sec».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia