A salvarci è stata la pioggia degli ultimi giorni. Altrimenti gli elementi utili a far scattare l’emergenza c’erano tutti: le temperature alte, il vento di scirocco e l’erba secca da mesi con troppa poca acqua e anche l’astinenza degli incendiari, vero ed unico motivo della “strage verde” di ogni estate.
Con un mese di anticipo sugli anni precedenti è scattata il 15 maggio la stagione della prevenzione incendi in Sicilia. Prendono corpo una serie di più stringenti norme per i Comuni che a loro volta le “girano” sulla popolazione sotto forma di ordinanze, ma soprattutto entrano in servizio gli uomini della Forestale, la prima linea contro i roghi nei boschi e le foreste della provincia.
I primi 230 uomini sono entrati in servizio mercoledì scorso e sono i cosiddetti “151isti” cioè lavoreranno per quel numero di giorni. Altri 410 operai saranno “attivati” per 101 giorni il 10 giugno componendo per la provincia di Messina, un gruppo di 640 operai, 80 in più dell’anno scorso.
«Avremo 60 squadre suddivise sul vastissimo territorio della provincia – spiega Giovanni Cavallaro, dirigente dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina –. Saranno divisi fra Tusa e Taormina, nei 14 distaccamenti». Due dei quali sono in città, uno ai Colli Sarrizzo dove operano 5 squadre h24 e uno a Pezzolo con 3 squadre, ognuna composta da 5 uomini. «Vorrei riuscire, e sono fiducioso, ad avere un presidio anche a Spartà, nei pressi dell’isola ecologica – spiega Cavallaro –. In attesa del clou della stagione gli operai stanno facendo vigilanza e prevenzione con la pulitura delle zone più sensibili».
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