La traslazione del simulacro della Madonna della Lettera all’altare maggiore è stato il primo solenne atto con cui si è dato inizio alle celebrazioni in onore della patrona di Messina. Un momento fortemente sentito dalla comunità dei messinesi, che nel breve tragitto all’interno della basilica cattedrale racchiude un cammino di fede che si rinnova con immutata devozione. Ad accompagnare il simulacro, retto a spalla, una rappresentanza delle Confraternite cittadine e delle pie associazioni, guidate dal presidente del Centro interconfraternale diocesano Fortunato Marino, al termine della messa presieduta dal direttore dell’Ufficio Confraternite e assistente del Cid don Enzo Majuri, concelebrata dal nuovo delegato arcivescovile per la Cattedrale padre Roberto Romeo e dal decano del Capitolo protometropolitano della Basilica Cattedrale, mons. Gaetano Tripodo, che come da tradizione ha dato il primo colpo di martello.
Anche quest’anno i rappresentanti delle aggregazioni laicali hanno voluto suggellare il loro impegno con un segno di carità: una raccolta di beni di prima necessità da destinare alle strutture cittadine che assistono le famiglie in difficoltà. Inizierà sabato prossimo 25 maggio alle 18 la novena in preparazione alla solennità del 3 giugno, con la messa presieduta da mons. Giuseppe Costa; alle 20, nella chiesa di S. Caterina, l’inaugurazione di stendardi mariani. L’animazione della novena sarà curata, nei giorni successivi, dai vicariati dell’arcidiocesi, con la partecipazione delle rispettive comunità parrocchiali di appartenenza.
Grande attesa intanto per il concerto evento per coro e orchestra che si terrà domenica 26 alle 20 in cattedrale in onore alla Madonna della Lettera, diretto dal maestro don Fabio Massimillo. Dopo il successo della prima edizione dell’evento lo scorso anno, la città di Maria si prepara ad accogliere il sacerdote dell’arcidiocesi di Taranto, noto liturgista e compositore. “Vergine cattedrale del silenzio” è il titolo dell’evento, che richiama uno dei più noti componimenti del sacerdote.
In una recente intervista rilasciata al periodico diocesano Nuovo Dialogo, Massimillo ha parlato del valore della musica e del canto nella liturgia: “Il canto è parte integrante della liturgia e in quanto tale, come dice il Concilio, ne partecipa il fine che è la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli; la musica dà alla Parola una forza tale che la fa rimanere impressa nella mente e nel cuore, creando un circuito d’amore verso Dio e i fratelli; ecco perché nella liturgia non si fa ciò che piace o che non piace, ma si dovrebbe fare ciò che è previsto perché ha un senso”. Scrivere musica sacra, dunque, non è una semplice passione spiega Massimillo, precisando che ai compositori è dato un compito molto delicato: “inventare ovvero cercare melodie che siano aderenti al testo, che ne esprimano l’efficacia perché i fedeli, come diceva già san Pio X nel 1903, siano maggiormente disposti a ricevere i frutti della grazia”.
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