Era prevedibile. Alla soddisfazione per l’investimento che Duferco ha ufficializzato per mantenere il polo industriale di Giammoro, si è contrapposta la preoccupazione di coloro che saranno destinatari di questo piano di riconversione. Ci riferiamo ai lavoratori delle ex Acciaierie di Giammoro che stanno vivendo una fase dedicata per l’incertezza che sicuramente caratterizzerà questa frase di transizione. Preoccupazioni che sono state rappresentante nei diversi confronti con i sindacati, l’ultimo dei quali con la Fismic Confsal di Messina.
Preso atto – alla luce delle dichiarazioni del presidente di Duferco, Antonio Gozzi – infatti che allo stabilimento di Giammoro l’attività si è praticamente interrotta (la produzione e lavorazione di travi avverrà nel nuovo laminatolo di San Zeno Naviglio in provincia di Brescia, stabilimento che per capacità produttive ha assorbito tutte le attività che venivano effettuate nello stabilimento messinese), la questione basilare riguarda la loro collocazione in questi due anni che la società ha preventivato per la riconversione. Ventiquattro mesi con l'esigenza di attivare ammortizzatori sociali e corsi di formazione per far sì che gli attuali operai possano ricollocarsi nei settori della Logistica e dell'Energia . Chiaramente una fase delicata per molti lavoratori che, percependo un salario di gran lunga inferiore rispetto ad oggi, dovranno fare i salti mortali per arrivare a fine mese. Proprio per questo hanno chiesto ai sindacati ma anche alla “politica” di non esultare per l’investimento di 95 milioni annunciato da Duferco, ma di seguire da vicino questa delicata fase.
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