Messina

Domenica 24 Novembre 2024

Messina, i “premi” di Atm scatenano la bufera tra Azienda e sindacati

Le orecchie dei tanti sindacalisti presenti ieri a Palazzo Zanca si drizzano più o meno a metà dell'intervento del presidente di Atm, Pippo Campagna, per la prima volta presente in commissione Mobilità, nella terza “puntata” delle sedute dedicate proprio all'azienda trasporti e alla gestione del personale. Succede quando Campagna apre il capitolo dei premi ai dipendenti, in particolare i premi “extra”. E spiega che «a 16 dipendenti del front-office è stato riconosciuto un bonus una tantum legato agli abbonamenti MoveMe, ad altri 7 lo stesso, perché hanno ben operato nel settore dei progetti Pon Metro, con una vera e propria task force che ha contribuito ad ottenere importanti finanziamenti. E per altri 6 è stato stabilito un premio sulla base di una serie di obiettivi precedentemente programmati, raggiunti nel corso dei mesi». Il problema di fondo, che crea prima un brusio tra i sindacalisti e poi contribuisce ad alzare i toni della seduta, complice una vera e propria “arringa” del capogruppo del Pd, Felice Calabrò, è uno: con chi sono stati concordati quei premi? «Oggi ho scoperto cose che non sapevo – attacca Mariano Massaro, segretario dell'Orsa – Mesi di trattativa sindacale portano a riconoscere, ad esempio, agli operatori di carrattrezzi appena 133 euro al mese e solo se riescono ad effettuare 800 prelievi in un anno, e poi sento di bonus per 6 o 7 dipendenti per obiettivi decisi unilateralmente dall'azienda». E nel pomeriggio è una nota unitaria di Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Orsa a rincarare la dose, con una serie di quesiti specifici: «Chi e quanti sono i soggetti che fruiscono di bonus economici aggiuntivi al premio di produzione concordato con i sindacati? Come sono stati individuati i destinatari di tali bonus? Quali sono gli obiettivi da raggiungere per avere diritto al bonus? Come e da chi sono stati decisi gli obiettivi da raggiungere?». Ma Campagna non fa passi indietro: «Confermo che ci sono state situazioni in cui il risultato auspicato è stato ottenuto grazie allo sforzo e al contributo del personale», sottolinea. E passa al contrattacco anche su un altro tema caldo, quello delle carriere “veloci”: «In Atm Spa le progressioni verticali dei dipendenti interni avvengono secondo il regolamento approvato anche dal Comune. L’azienda agisce con la massima trasparenza tramite atti di interpello con selezioni aperte a tutti , mentre in passato era prassi attribuire mansioni superiori con semplici ordini di servizio e successiva ratifica di posizioni acquisite nel tempo. Chi in questi anni ha ottenuto parametri più alti è stato giudicato da una commissione d’esame, nella quale è prevista la presenza di un componente esterno, così come espressamente richiesto dai sindacati. Non mi risulta, peraltro, ci siano mai state contestazioni sugli esiti delle selezioni». Il clima si surriscalda quando è il dem Calabrò a porre alcune domande specifiche sugli interim, sull’attribuzione del ruolo di gestore dei trasporti a Santino Trimarchi, considerato un fedelissimo del management, nonostante in azienda ci fosse qualcuno in possesso di quella qualifica, sulla figura del componente esterno di commissione. «Partiamo sempre da un punto fondamentale: noi gestiamo denaro pubblico», l’appunto di Calabrò. «Il dott. Trimarchi è stato assunto in Atm con selezione pubblica con parametro 210, ha partecipato ad atto di interpello e ha acquisito parametro 230. Non c’è altro», la replica immediata di Campagna. Ma si respira tensione, in aula, dove aleggia un “non detto” che, anche nelle altre sedute, viene solo sussurrato fuori dai microfoni e che accomuna tanto il nodo dei premi “ad personam” quanto quello delle progressioni di carriera: esiste un “cerchio magico” ai vertici di Atm? E chi ne farebbe parte? I nomi che pesano, oggi dentro l’azienda, sembrano corrispondere a quelli che hanno fatto parte della delegazione di Atm partita, di recente, a Milano per la Fiera del trasporto pubblico. «Ma quanti eravate a Milano?», chiede a un certo punto Calabrò. Campagna non nega la risposta: «Eravamo 7-8». Qualche apprendista, il direttore generale Claudio Iozzi, il direttore amministrativo Armando Bressan, dirigente assunto poco più di un anno fa. E ancora: la responsabile commerciale dell’azienda, Rosy Gazzara, che questo incarico lo ha ottenuto proprio attraverso una selezione interna, divenendo parametro 205 un anno fa e assumendo un ruolo chiave anche nella segreteria della presidenza; e il santateresino Santino Trimarchi, la cui “promozione” era stata al centro anche di interrogazioni consiliari e di cui l’ex sindaco Cateno De Luca disse: «Questo ragazzo l’ho visto crescere». È questo il cerchio magico di Atm, ammesso che ne esista uno? Per Campagna, però, ci si dovrebbe concentrare su altro: «La verità è che noi abbiamo cambiato rotta, Atm Spa è una realtà efficiente e dinamica, che da 4 milioni di km percorsi è passata a 6,5 milioni. Questi sono dati ineluttabili. Ma qualcuno fatica ad ammetterli».

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