Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Centro Nemo Sud-Policlinico: l'interrogazione parlamentare, l'esposto in Procura, la scelta di Cuzzocrea di "chiudere"

Il Centro Nemo Sud e il Policlinico. Con l'inchiesta di oggi tornano d'attualità elementi che sembravano dimenticati. Un rapporto che nel 2019 viene passato sotto la lente d’ingrandimento della Regione. O meglio, di quattro esperti, incaricati il 23 maggio di quell'anno dall’assessorato alla Salute di effettuare «un’attività di verifica documentale concernente l’affidamento da parte del Policlinico di Messina di posti letto per la riabilitazione neurologica al Centro Nemo Sud, realizzato dalla Fondazione Aurora». Quell’incarico va contestualizzato.

Siamo nelle settimane in cui il Centro Nemo finisce al centro di un’interrogazione parlamentare presentata dal Movimento 5 Stelle (primo firmatario, il futuro sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri) e di un esposto presentato in Procura dal prof. Roberto Dattola, ordinario di Medicina fisica riabilitativa dello stesso Policlinico. In quelle stesse settimane il rettore dell’Ateneo messinese, Salvatore Cuzzocrea, e l’allora direttore generale del Policlinico, Giuseppe Laganga, volano a Roma con un trolley pieno di documenti per chiarire tutto con Sileri, che è anche presidente della commissione Sanità del Senato.

L’assessorato regionale alla Salute, retto da Ruggero Razza, vuol comunque vederci chiaro. Da qui la “verifica documentale” disposta a maggio e conclusa a settembre 2019, quando sul tavolo del dirigente generale dell’epoca, Maria Letizia Di Liberti, arriva una relazione di sei pagine. Una relazione “riservata”, nella quale viene fatta una ricostruzione della nascita di Nemo, della «stretta sinergia» con l’unità di Neurologia e malattie neuromuscolari del Policlinico e dei vari passaggi amministrativi e burocratici susseguitisi negli anni.

Il 16 febbraio 2012, si legge nella relazione, il Policlinico chiede alla Regione l’autorizzazione ad affidare, mediante apposita convenzione e nell’ambito del progetto Nemo Sud, il servizi odi cura, terapia e riabilitazione nel campo delle malattie neuromuscolari alla Fondazione Aurora. Il dipartimento Pianificazione strategica della Regione, «dopo un’attività di interlocuzione con l’Aou, concludeva l’istruttoria, comunicando alla stessa azienda l’insussistenza dei presupposti per l’esame della richiesta, in quanto il servizio di cura, terapia e riabilitazione nel campo delle malattie neuromuscolari, che l’azienda intendeva esternalizzare, si caratterizzava per un’attività riabilitativa ad elevata intensità assistenziale (codice 75), che non era prevista» dalla rete ospedaliera vigente.
Il 30 agosto 2012 viene approvato il primo accordo convenzionale, di durata quinquennale, tra Policlinico e Nemo, per la realizzazione del centro clinico all’interno dell’ospedale univeristario, con 20 posti letto. La convenzione prevede prestazioni assistenziali a favore di pazienti neuromuscolari e regola i rapporti economici: alla Fondazione vanno rimborsi secondo le tariffe previste per la riabilitazione ospedaliera, al Policlinico un corrispettivo annuo per le fornitura di beni e servizi.

A dicembre 2013 la convenzione viene rimodulata (i posti letto scendono a 10), dopo la concessione dei nuovi locali del padiglione B («fino al raggiungimento dello scopo sociale» e comunque per un periodo non superiore a 30 anni ) e la rideterminazione delle tariffe da parte della Regione. «La convenzione – si legge nella relazione degli esperti – prevede il coinvolgimento dell’assessorato per l’impegno economico». In particolare rispetto al costo previsto per il progetto – quasi 1,3 milioni di euro –, 387 mila euro arriveranno dall’assessorato alla Salute. Il resto sarà coperto da «ricavi da prestazione». L’ultima convenzione viene sottoscritta il 22 novembre 2017, sempre con durata quinquennale, nuovamente con 20 posti letto.

Ma uno dei passaggi chiave è precedente. Il 6 novembre 2015 il Policlinico relaziona sull’attività svolta da Nemo Sud nel 2014 e chiede all’assessorato regionale «apposito riscontro, quale condivisione del progetto e conferma della sua prosecuzione anche per il 2016». Il 28 gennaio 2016 quel riscontro arriva, anzi, viene «confermato che il finanziamento del progetto medesimo, la cui convenzione prevedeva un contributo regionale, era stato reso esecutivo a seguito del riconoscimento, a decorrere dall’anno 2013, di un importo annuo di 300 mila euro, già riconosciuto per gli anni 2013, 2014 e 2015 e previsto fino al 2017». E sempre nel 2017 Palermo dà l’avallo anche all’aumento dei posti letto, «rientrando tale adempimento nell’ambito dell’autonomia gestionale e organizzativa dell’azienda (il Policlinico, ndc) e nella considerazione che la proposta risultava essere coerente con la programmazione regionale, nonché con la previsione dei posti letto di riabilitazione».

Ed è sempre la Regione, il 25 ottobre 2017, attraverso una nota del dirigente generale Pianificazione strategica (in questo caso si tratta di Mario La Rocca), ad individuare il Nemo Sud, tramite il Centro regionale di Farmaco e Vaccinovigilanza, «quale prescrittore del farmaco Nusinersen per il trattamento dell’atrofia muscolare spinale». Inoltre, scrivono gli “ispettori”, «dal carteggio si evince che la Regione avrebbe sempre provveduto a rimborsare al Policlinico tutta la produzione svolta nell’ambito del progetto Nemo Sud, senza muovere rilievi di alcuna natura». Da qui la conclusione, nella sesta pagina di quella relazione.

E cioè che i vari atti «lasciano intravedere che l’assessorato non solo era a conoscenza dell’esistenza del progetto, ma ne ha condiviso i contenuti, favorendo con diverse misure la sua realizzazione, evidentemente nell’ottica di ridurre la mobilità passiva, i viaggi dei pazienti presso centri specializzati localizzati in altre regioni d’Italia e di sagi economici, oltre che logistici, alle loro famiglie». Poi la scelta di Ruggero Razza, che sostenne che tutta la vicenda andava «ricondotta» nell’ambito delle regole. Quindi la scelta del rettore Cuzzocrea di mettere la parola fine al Centro Nemo Sud e internalizzare tutto, parlando più volte di «illegittimità» rispetto ai rapporti tra Nemo e Policlinico.

Caricamento commenti

Commenta la notizia