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Milazzo, lavori nell’area esterna del castello. Non si placa lo scontro politico

L’intervento finanziato dal Pnrr proseguirà però senza sosta

Sugli interventi nell’area esterna del castello di Milazzo proseguono, dopo il dibattito consiliare, le prese di posizione della politica. Ieri a diramare un documento è stato il locale Comitato di Italia Viva. In una nota firmata dall’avv. Pasquale Morabito si sostiene che «il ruolo dell’opposizione è sacro in democrazia e ad essa spetta il diritto di criticare le scelte della maggioranza, esercitando l’imprescindibile funzione di controllo e vigilanza. Ma ciò posto aggiunge che se c’è una cosa che l’opposizione non dovrebbe mai fare è quella d’andare, autolesionisticamente, contro gli interessi della propria città. E nel caso dei lavori sotto le mura del castello il rischio è quello di incaponirsi sui dettagli di singoli progetti, senza riuscire a distaccarsi per cercare di cogliere in prospettiva il disegno d’insieme». “Italia Viva” evidenzia che gli interventi promossi dall’amministrazione locale, grazie anche alla pioggia di fondi provenienti dal Pnrr, sono mossi da un comune denominatore: salvaguardia e valorizzazione di aree e di beni di interesse storico-architettonico (con in testa il castello), facilitazione della loro fruibilità e la protezione dell’ambiente attraverso interventi necessari ed importanti ai fini della valorizzazione delle risorse del territorio. Ed elenca tutte le opere che sono in fase di svolgimento o prossime a partire. «Opere che – si legge nel documento – disegnano la scelta strategica dell’amministrazione in carica di intervenire sulla valorizzazione del patrimonio storico architettonico della città, potenziandone l’attrattività turistica. Una scelta, quand’anche la si ritenesse obbligata, che non si può non condividere. Se ora la strategia messa in atto da chi ha avuto il mandato dei cittadini per amministrare è quella descritta, è su quella, nel suo complesso considerata, e non su altro, che ci si deve misurare, confrontare ed esprimere, dicendo se si è d’accordo, oppure no, piuttosto che concentrarsi su singole questioni, o specifici progetti, trattati a compartimenti stagni».

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