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Dissalatori alle Eolie: non solo a Salina ma anche un impianto a Lipari

Presto, quindi, le isole potranno essere autonome ed affrancarsi dalle navi cisterna, il cui costo finale dell’acqua, a metro cubo, è di circa 12 euro contro i 50 centesimi della terraferma

Dissalatori in previsione non solo nei tre comuni dell’isola di Salina ma anche al comune di Lipari. Presto, quindi, le isole potranno essere autonome ed affrancarsi dalle navi cisterna, il cui costo finale dell’acqua, a metro cubo, è di circa 12 euro contro i 50 centesimi della terraferma.

Il Comune di Lipari ha deciso di puntare sulla produzione propria con impianti, ad osmosi inversa, che trasformano l’acqua di mare in acqua potabile. Il comune di Lipari, che abbraccia anche le isole di Panarea, Stromboli, Vulcano, Alicudi, Filicudi e la frazione di Ginostra, prevede di installare dissalatori sulle isole, cioè impianti che aspirano l’acqua salata del mare, la filtrano e ne ricavano acqua dolce che viene immessa nella rete idrica. L’acqua salata viene spinta attraverso una membrana che trattiene il sale e depositata in vasche dove viene analizzata. Successivamente vengono aggiunti ipoclorito di sodio, bicarbonato di sodio e cloruro di calcio per renderla potabile. Lipari e Vulcano sono già dotate di dissalatore e il costo dell’acqua prodotta dalla dissalazione è tra 2 e 3 euro al metro cubo, quindi un notevole risparmio rispetto alle forniture con navi cisterne.

Il progetto di installare un dissalatore su ogni isola è stato presentato dall’ingegnere Giuseppe Fulco, che ha proposto al comune di Lipari di partecipare a uno specifico bando del Pnrr. Insieme a un gruppo di tecnici, Fulco ha preparato le schede di progetto in modo volontario e gratuito, per dare una mano al comune liparoto.

I dissalatori scelti per le Eolie sono piccoli e modulari, cioè possono essere ingranditi a seconda dei bisogni. Inizialmente era stato proposto di installarne 6: a Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi, Filicudi e nella frazione di Acquacalda di Lipari. Il comune, tuttavia, ha scelto di escludere i dissalatori di Ginostra e Acquacalda.

«Essendo di piccole dimensioni hanno tutti un bassissimo impatto ambientale - afferma Fulco -. In più abbiamo pensato di ricavare l’energia per farli funzionare da impianti geotermici». L’investimento totale sarà di circa sette milioni e mezzo di euro: 2,2 milioni per Stromboli, 2,4 per Panarea, 1,8 milioni per Filicudi e 1,1 milioni per Alicudi. Il comune di Lipari ha firmato la convenzione con il Ministero, che ha già dato il primo acconto. Secondo il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, gli impianti saranno una svolta per le isole. Nel progetto complessivo del Pnrr presentato dalle Eolie ci sono anche un nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, impianti di compostaggio, una flotta di veicoli elettrici e ibridi, lavori per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili con sistemi di accumulo.

 

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