L’appuntamento è stato fissato. Il 23 maggio alle 12. Sarà quello il momento in cui verrà aperto il parco Aldo Moro. La nuova, irriconoscibile area a verde della città. Irriconoscibile e nuova perché lì, sul viale Regina Margherita uno spazio a verde c’è sempre stato ma nulla aveva a che fare con quello che è venuto fuori dopo i lavori di ForestaMe. «Restituiamo un pezzo prezioso del nostro territorio che forse pochi conoscevano» ha detto ieri il sindaco Federico Basile lanciando l’appuntamento in agenda. Una scelta condivisa con i vertici dell’Ingv, che da decenni ha una sua attività proprio nel parco, e che ieri hanno fatto visita a Basile. Un accordo storico quello fra Palazzo Zanca e l’Istituto di geofisica e vulcanologia per l’uso di quello spazio in maniera proficua e condivisa. L’Ingv non solo resterà nell’area ma ha in programma di riprendere, con fondi del Pnrr, una serie di attività di monitoraggio che erano state sospese, potenziando la sua presenza. Il Comune si occuperà del resto delle aree. Lo ha già fatto con il cantiere e poi lo farà con la manutenzione, impegnativa, del Parco intitolato allo statista della Dc. In base all’accordo stipulato ne l 2022, Palazzo Zanca ha un comodato d’uso gratuito con diritto di revoca dell’Ingv (a cui lo ha ceduto nel 1949) con 24 mesi di anticipo, ma solo se Palazzo Zanca decidesse di cambiare destinazione d’uso di quei 14mila metri quadri. I lavori sono stati avviati nella primavera del 2023, con l’appalto aggiudicato – base d’asta di 1,4 milioni, con il ribasso la cifra è scesa a poco più di 950mila euro – al raggruppamento di imprese composto dalla Edil Young Srl di Agrigento e dalla Elcal Srl di Favara. Il progetto venne presentato nel corso di una conferenza stampa, svoltasi nel gennaio del 2022, da De Luca e dalla sua Giunta: quei rendering, che lasciavano campo all’immaginazione adesso si sono trasformati in un’opera che è persino più bella di quelle proiezioni. Ha un sapore orientale, quasi zen, il Parco con quei cerchi concentrici bianchi sul lato sud. Le panchine bianche in pietra distanziate invogliano alla meditazione. E poi c’è una vista da paura!. Da un lato lo scorcio del litorale nord, dall’altro il porto, le navi da crociera e la Falce. L’imbarazzo della scelta con un’alba che sarà da brividi vista da là. Non ci sono giochi per bambini perché sarà uno spazio, pur se adatto ai più piccoli, con una diversa vocazione, e non per questo meno inclusivo. La sua apertura sarebbe dovuta avvenire nelle scorse settimane ma un problema al prato ha consigliato una revisione dell’impianto di irrigazione che ora è entrato a regime. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina