Ruspe di nuovo, e inaspettatamente, in azione a Camaro Sottomontagna. Nessuno aveva inserito una baracca che si trovava più lontana dall'agglomerato di fatiscenti casupole già demolite. Ad accorgersene il commissario per l'emergenza Risanamento Marcello Scurria. Ci viveva una piccola famiglia: una coppia di coniugi e il loro bimbo. Eppure la baracca in questione risaliva al 1931. E il colore rosso non poteva sfuggire al censimento. Ruspe, dunque, tornate sul posto. «L'importante – spiega Scurria – è agire con tempestività ed evitare di lasciare qualcuno per strada. Occorre dare un alloggio dignitoso a tutti e procedere velocemente allo sbaraccamento totale della città». Tra lunedì e martedì si comincerà con i sigilli a tutte quelle baracche liberate dalle famiglie con disabili gravi: 160 dislocate in varie zone della città. L'obiettivo è evitare nuove occupazioni o la formazione di pericolose discariche. Al rione Taormina in diverse baracche si sono formati enormi cumuli di rifiuti che hanno attirato topi ed insetti. Una situazione di degrado che rende difficile la vivibilità dell'intera zona. Dalla prossima settimana la stessa ditta che ha in appalto le demolizioni delle baraccopoli si occuperà di renderle inagibili. Saranno divelti sanitari e lavelli delle cucine, interrotti i collegamenti elettrici, idrici e fognari, murate porte e finestre. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina